Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il villaggio è la sfida decisiva

La corsa prosegue. Il ballottaggio fra due simboli e il masterplan per il polo nell’ex scalo milanese di Porta Romana

Il progetto per l'area di Porta Romana

Il progetto per l'area di Porta Romana

Milano -  Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, lo slalom organizzativo va avanti, ma con qualche rallentamento. Entro marzo sarà svelato il logo ufficiale dell’evento a Cinque Cerchi (in ballottaggio ci sono “Dado’’ e “Futura’’) e sarà presentato il masterplan per il Villaggio olimpico nell’ex scalo milanese di Porta Romana. Cronoprogramma rispettato. Il Governo Draghi, invece, non ha ancora approvato il decreto che dovrà nominare i vertici dell’Agenzia per le infrastrutture olimpiche, un passaggio molto atteso dagli enti locali per poter accelerare sulla progettazione e sulla realizzazione delle opere collegate ai Giochi del 2026.

Ma ripartiamo dall’inizio, dal logo olimpico. Siamo arrivati al rush finale. I due simboli in corsa sono stati presentati ufficialmente da Alberto Tomba e Federica Pellegrini lo scorso 6 marzo durante la serata finale del Festival di Sanremo. Da allora sono arrivati centinaia di migliaia di voti sul sito, sui social e sull’App di Milano-Cortina 2026. Molti i vip che hanno espresso la propria preferenza. Gli ultimi della serie? La cantante Noemi, l’attore Luca Argentero e la pattinatrice Carolina Kostner. Vincerà Dado o Futura? Si può votare fino a giovedì a mezzanotte. La Fondazione Milano-Cortina 2026 sta preparando un evento online, probabilmente il 31 marzo, per svelare quale sarà il simbolo olimpico.

Capitolo Villaggio olimpico. Entro fine mese Coima, che con Prada e Covivio ha acquistato l’area dell’ex scalo Romana per 180 milioni di euro, presenterà il masterplan per il Villaggio che ospiterà gli atleti nel 2026. Nessun ritardo sulle scadenze prospettate.

Sul fronte governativo, invece, dopo lo stanziamento di un miliardo di euro, si attende ancora che l’Agenzia governativa per le infrastrutture olimpiche diventi pienamente operativa: non è stato ancora approvato il decreto con cui dovranno essere nominati i vertici dell’Agenzia. La caduta del Governo Conte e l’avvento del Governo Draghi ha rallentato questo passaggio.

Sul fronte degli impianti sportivi milanesi per i Giochi, intanto, va avanti l’iter per la bonifica dei terreni dove sorgerà il nuovo PalaItalia a Santa Giulia. Tutto fermo, al contrario, per la Milano Hockey Arena nell’area dell’ex Palasharp di Lampugnano. Il bando comunale per il progetto dell’impianto è stato stoppato da un ricorso al Tar, la sentenza è attesa a giugno. Fino ad allora le cose non si muoveranno e rispetto al cronoprogramma olimpico iniziale si sono accumulati sei mesi di ritardo, ma il Comune assicura che sono ampiamente recuperabili. Ancora in corso di valutazione, infine, l’ipotesi che l’Arena civica milanese possa ospitare le gare di pattinaggio di velocità al posto dell’impianto di Baselga di Pinè, in Trentino.  

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