Milano Olimpiadi 2026, il sindaco Sala: "Il piano è pronto"

Il primo incontro del ciclo "Le città al centro" organizzato dal Gruppo Monrif e moderato dalla neodirettrice de Il Giorno, Agnese Pini. "Sono angosciato per la crisi del Governo. L’allarme sicurezza della Ferragni? Non lo condivido"

Il sindaco Giuseppe Sala, il direttore Agnese Pini, Tananai, e l'assessore Tommaso Sacchi

Il sindaco Giuseppe Sala, il direttore Agnese Pini, Tananai, e l'assessore Tommaso Sacchi

Presente e futuro. Il sindaco Giuseppe Sala si dice "angosciato" per la crisi del Governo Draghi, dà per spacciata l’alleanza tra dem e grillini ("lo dico da mesi che il campo largo non c’è e soprattutto il Pd adesso ha un problema. Per la mia parte politica se si va a votare a ottobre è un grande problema"), ma poi fa un salto in avanti e, più che presidente del Consiglio, tra dieci anni si vedrebbe bene in un altro ruolo: "Mi piacerebbe lavorare in forme politiche o sociali a livello internazionale per il mio Paese. Penso di essere una persona ambiziosa ma che non si fa travolgere dall’ambizione".

Parole che il primo cittadino ha pronunciato ieri pomeriggio nella Sala Fontana del Museo del Novecento, in cui ha partecipato all’incontro “Le città al centro. Idee, progetti, storie e futuri possibili’’ moderato da Agnese Pini, neodirettrice di tutte le testate del Gruppo Monrif: Qn Quotidiano Nazionale, Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione. Presente in platea Andrea Riffeser Monti, presidente della Monrif e numero uno della Federazione Italiana Editori Giornali.  Sala si è confrontato sul futuro di Milano con due relatori entrambi under 40: l’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi e il cantante e produttore discografico Tananai. La loro presenza fa virare il confronto sulla voglia di cambiamento di Milano e sulla forza propulsiva dei giovani. Sala, che di anni ne ha 64, non si tira indietro, anzi: "Sono molto attento al fattore generazionale. Tra le tante caratteristiche di Milano, credo che la principale sia la forza propulsiva dei giovani. Il 30% dei milanesi ha meno di 30 anni. Abbiamo 200 mila studenti universitari. La linfa per il futuro della città c’è. Ma siamo consapevoli che ci sono anche dei problemi. L’abitare a Milano è un problema per chi non ha ancora una sicurezza economica".

Il sindaco racconta che mercoledì è stato mattina e pomeriggio a Palazzo Chigi, prima per un incontro a più voci sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, poi per un faccia a faccia con il premier Mario Draghi nel suo ufficio: "Sono andato a raccontare al presidente del Consiglio quello che dirò ai milanesi a settembre, gli ho parlato del nostro progetto concreto per il futuro di Milano da qui al 2026. Mi sono presentato con una piantina". Una mappa sul cambiamento della città, un cambiamento in cui un ruolo centrale spetterà ai nuovi poli culturali, aggiunge il primo cittadino: "Avremo quattro nuovi musei: il raddoppio del Museo del Novecento, il Museo di Arte Digitale, il Museo della Resistenza e, a settembre, il Museo Etrusco. Oltre al Parco Archeologico. Ma non solo. I grandi sviluppi urbanistici non saranno più in centro, ma in periferia. Il milanese non si accontenta e dice: “E dopo?’’ Questo attrae i giovani. La nostra città è unica in Italia".

L’evento al Museo del Novecento – a cui hanno partecipato autorità civili e militari come il questore Giuseppe Petronzi, la sovrintendente Antonella Ranaldi, il prorettore della Iulm Angelo Miglietta, il generale dei Carabinieri Jacopo Mannucci Benincasa e il colonnello della Guardia di Finanza Giuseppe D’Urso – si è concluso intorno alle 19.30 ed è stato seguito da un aperitivo sulla terrazza del ristorante Giacomo Arengario. Sempre per quanto riguarda la giornata del sindaco, va ricordato che ieri mattina Sala, a margine di un appuntamento della Fondazione Cariplo, ha risposto all’affondo social della blogger e imprenditrice Chiara Ferragni sulla mancanza di sicurezza a Milano ("Sono angosciata e amareggiata dalla violenza che continua a esserci a Milano. Ogni giorno ho conoscenti e cari che vengono rapinati in casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto. La situazione è fuori controllo. Per noi e per i nostri figli abbiamo bisogno di fare qualcosa. Mi appello al nostro sindaco Beppe Sala".

La replica del primo cittadino alla Ferragni è netta: "Non condivido quello che dice, è un’opinione". Non solo. Il numero uno di Palazzo Marino aggiunge che "le mie risposte sono sempre attraverso il lavoro. Lavoreremo ancora di più, non condivido quello che lei dice ma capisco che sia un tema delicato e che c’è una sensibilità della città, questo è un periodo difficile. Nel colloquio quotidiano con i sindaci delle grandi città del mondo, problematiche del genere sono all’ordine del giorno. Cercheremo di fare ancora di più, non per deresponsabilizzarci ma precisando che la sicurezza dipende anche dall’opera del ministero". Sala, inoltre, anticipa che nei prossimi giorni risentirà il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: "Non considero la situazione drammatica ma degna di attenzione. Cercheremo di rifare il punto sulle forze che arriveranno a Milano, come avete visto noi stiamo facendo la nostra parte, le prime assunzioni di vigili le abbiamo fatte, entro dicembre altri 120 agenti saranno messi in campo". Le forze dell’ordine in più promesse dal ministro dell’Interno – in totale 255 – "in parte" sono arrivate "ma voglio capire quando arriveranno" le altre, chiosa Sala.

 

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