Olimpiadi 2026, standing ovation in Consiglio comunale a Milano. Sala: "Subito al lavoro"

Grande entusiasmo per il ritorno della missione olimpica da Losanna. Il primo cittadino: "Comincia una fase difficile, serve trasparenza: niente amici degli amici"

Milano-Cortina, sì alle Olimpiadi 2026

Milano-Cortina, sì alle Olimpiadi 2026

Losanna (Svizzera), 25 giugno 2019 - Milano in tandem con Cortina conquista le Olimpiadi invernali del 2026 e sconfigge nettamente la rivale Stoccolma-Are. I delegati del Cio attribuiscono 47 voti alla candidatura italiana e 34 a quella svedese. Distacco netto: 13 voti. E così, il sindaco Giuseppe Sala è tornato a casa da vincitore ed è stato accolto con entusiasmo in aula di Consiglio comunale a Palazzo Marino, con tanto di standing ovation.

E lui subito ha rilanciato. Per il sindaco, le Olimpiadi "devono essere coniugate all'idea della citta' che vogliamo", perche' "se fossero altro rispetto al percorso della citta' non avrebbero senso, devono sposare questo percorso". Insomma, autonomia prima di tutto, con un invito alla politica che "spero non voglia avere un ruolo sempre direttivo e di indirizzo su ogni minima cosa - ha spiegato - altrimenti sarebbe un errore". Nella politica c'è anche lo stesso Giuseppe Sala, e infatti il sindaco si è incluso in quello che a questo punto diventa anche un auto-appello: "Il mio invito alla politica, e prima di farlo mi guardo anche io allo specchio - ha ammesso - è di avere la saggezza di sapere che ci sono fasi in cui puo' scegliere le formule giuste ma poi deve dare autonomia". Dopodichè, prendere sì spunto dall'esempio di Expo ma soprattutto evitare di commettere gli stessi errori: "Siamo all'inizio, tutti noi abbiamo visto la storia di Expo, che si e' conclusa felicemente ma non e' partita altrettanto felicemente", ha aggiunto Sala durante il suo intervento, dunque "non dobbiamo ripetere lo stesso errore perche' poi, se si perde tempo all'inizio poi bisogna correre". E si sa, andare di fretta non fa mai bene. "Sapete che io sono stato toccato anche dalle conseguenze del dover correre", ha ammesso Sala con riferimento all'inchiesta giudiziaria. Insomma, "prendiamoci pure un momento di riposo, ma poi bisogna avviare immediatamente i lavori e non rischiare di perdere tempo". Sala intanto ha ringraziato maggioranza e opposizione per il risultato raggiunto.

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SALA: "NO AGLI AMICI DEGLI AMICI" - Mi interessa che la politica continui in questo patto, perché adesso comincia una parte altrettanto difficile. Vuol dire mettersi d'accordo sulla governance. Dico solo che non tollererò che vengano chiamati a gestire una cosa così gli amici degli amici. Devono essere chiamati i più bravi", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala sul treno Eurocity che da Losanna ha riportato a Milano diversi componenti della delegazione di Milano-Cortina. "Il merito è stato della politica locale tra Lombardia e Veneto con Trentino Alto Adige che ha fatto la sua parte - ha aggiunto il rpimo cittadino -. E' un gruppo che ha lavorato bene in questi giorni, in questi mesi, sono contento che nessuno ha voluto primeggiare come nella politica succede"

I RAPPORTI CON LA LEGA - A una domanda sul suo atteggiamento nei confronti delle forze di Governo, il sindaco ha risposto che "con la Lega abbiamo lavorato. Non vorrei fare polemiche, il problema è che alla fine poi mi trovo sempre da solo in queste situazioni, e con ciò difendo un pò il modello Milano. Ognuno la vede a modo suo, è chiaro che penso che la politica si debba dividere su questioni sociali, non su iniziative come queste che è evidente che portino beneficio, quindi non perdiamo tempo a discussioni su questa cosa".

POSSIBILE RICANDIDATURA A SINDACO - Sulla possibilità di ricandidarsi, unica strada per arrivare da numero uno della città di Milano al 2026, "non è un'ipotesi che escludo, magari - ha detto Sala - può essere uno stimolo in più ma adesso voglio godermi ancora un pò il successo e poi con calma penseremo a tutto".

ITALIANI NON "INCASINATI" - Ai milanesi, ma anche agli italiani, Sala ha rivolto un invito: "Voglio dire di uscire dai luoghi comuni secondo cui gli italiani sono incasinati, non organizzati. Ieri abbiamo fatto un pò gli svedesi, ci siamo presentati da grande team, in una maniera molto ordinata, facendo le cose per bene. Noi italiani abbiamo altre qualità. Basta piangersi addosso, basta attribuirsi colpe che non abbiamo, però - haconcluso - lavoriamo". 

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