Olimpiadi 2026 a Milano, Sala batte cassa con il Governo. E il Coni ora teme gli svedesi

Il primo cittadino: "Roma non finanzia l'evento? Allora i benefici vadano agli enti locali"

Sala punta ad affidare lo studio sui Giochi all'università Bocconi (Fotogramma)

Sala punta ad affidare lo studio sui Giochi all'università Bocconi (Fotogramma)

Milano, 16 gennaio 2019 - Lancia una stoccata al Governo giallo-verde sull’assenza di fondi statali per la candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026 («se gli enti locali si prendono in carico tutte le responsabilità dei costi devono essere coinvolti in qualche modo nei benefici») e solleva l’allarme sulla forza della rivale Stoccolma soprattutto nel caso in cui la Svezia si darà un Governo in tempi brevi («Sono molto forti all’interno del Comitato olimpico internazionale e a differenza dell’Italia non hanno mai ospitato le Olimpiadi»). Il sindaco Giuseppe Sala vola a Roma per partecipare a un vertice sui Giochi con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti e il presidente del Coni Giovanni Malagò e ne esce con le idee chiare. Partendo da una premessa: «È stato deciso che è urgente far fare a un’università una valutazione sugli impatti in termini di costi e benefici delle Olimpiadi. Nel caso di Expo è stata fatta dalla Bocconi: in quel caso previsioni che sembravano molto ottimistiche si sono dimostrate realistiche, alla fine. Anzi, è andata meglio del previsto. Io ho offerto la possibilità che anche la valutazione sulle Olimpiadi venga affidata alla Bocconi».

Lo spunto sulla valutazione costi-benefici dà il destro al primo cittadino di Milano per affondare il colpo contro il Governo che non intende sborsare neanche un euro per finanziare le opere per l’evento del 2026. Sono le Regioni Lombardia e Veneto ad assicurare al Comitato olimpico internazionale la copertura di 350 milioni di euro. «La nostra risposta al Governo – osserva Sala – è che se gli enti locali si prendono in carico tutte le responsabilità dei costi devono essere coinvolti in qualche modo nei benefici». Insomma, Milano e le due regioni vogliono una fetta più grande della torta olimpica, nel caso in cui Milano-Cortina sconfiggesse Stoccolma il prossimo giugno. A proposito della rivale per i Giochi, però, Sala esce meno tranquillo dal vertice romano: «Il Coni ha espresso preoccupazione sulla candidatura di Stoccolma. Oggi la Svezia è all’impasse, perché non c’è un Governo e il Comune di Stoccolma è tiepido sui Giochi. Ma se trovassero una formula per mettersi tutti d’accordo diventerebbero molto forti. Sono molto forti all’interno del Cio e a differenza dell’Italia non hanno mai ospitato le Olimpiadi».

Per Sala la situazione sarà più chiara tra qualche giorno: «O il Governo in Svezia si fa nei prossimi giorni oppure si andrà a nuove elezioni, probabilmente a Pasqua. Nuove elezioni creerebbero alla Svezia qualche problema sulla candidatura olimpica».

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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