Olimpiadi 2026, Giorgetti: "Nuovo tavolo a 3 se candidatura unitaria"

Milano, Torino e Cortina. Il sottosegretario sarebbe disponibile a riaprire la partita. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: "Io ci sono"

Giancarlo Giorgetti

Giancarlo Giorgetti

Milano, 20 settembre 2018 - "Sarei l'uomo più felice del mondo se potessi riunire le tre città attorno allo stesso tavolo per riprendere il discorso sulle Olimpiadi". Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti lascia spiragli sulla possibilità di rimettere in moto la candidatura italiana ai Giochi invernali 2026. "Ma questo può accadere -  ha avvertito - solo se Torino, Milano e Cortina accettano la bozza di protocollo inviata la scorsa settimana sulla loro candidatura unitaria. Ogni altra strada che volesse l'appoggio del governo non è percorribile". A commentare l'intervento di Giorgetti è il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: "Avendolo chiesto, sarei felice anche io se si riaprisse il tavolo, che non ho neanche ben capito perche' sia saltato. Lo si convochi il piu' presto possibile, io ci sono". 

Intanto, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è detto "fiducioso, ma la realtà è quella che è". Poi, ha spiegato che per avanzare la candidatura italiana ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 servono le relative garanzie economiche: non fornendole il Governo, dovranno farlo gli enti locali o soggetti privati e c'e' tempo fino a gennaio. Ma prima, per la sessione Cio di ottobre, deve esserci un impegno in tal senso. "Il Coni aspetta le garanzie, e' vero, ma non e' obbligatorio farlo nel giro di pochi giorni, le garanzie- afferma Malago'- basta che arrivino per gennaio 2019". Intanto "basta che ci sia un impegno, non certo da parte del Coni, che qualcuno fornira' le garanzie, che e' un discorso diverso", ha continuato il numero uno del Coni. Per avanzare la candidatura di Milano e Cortina, dopo che si e' sfilata Torino, il Coni al Cio potra' inviare "una lettera con scritto: questa e' la candidatura, con queste gare fatte in questi luoghi, che sono diversi rispetto a quella precedente. Sappiate che al momento non c'e' un Governo che si impegna a dare le garanzie ma lo fa un soggetto diverso e dovra' farlo entro gennaio", ha spiegato Malagò. Lettera che pero', per il momento, la Giunta oggi non ha deciso di inviare. "E' successo tutto repentinamente, siamo persone serie" e "fino a pochi istanti fa - ha ricordato Malagò - abbiamo lanciato un appello dicendo: 'Siamo sicuri che non c'e' la possibilita' di rimanere tutti insieme?'. Per capirci, c'e' stata una richiesta da parte del presidente della Regione Piemonte, dei sindaci e dei rappresentanti delle Comunita' montane, che erano coinvolte perche' c'erano delle gare in quegli altri Comuni. Secondo me non e' serio ed elegante dire: 'Adesso cambiamo subito pagina e non proviamo quanto meno a recuperare chi oggi sta fuori'".

Detto cio', "nelle prossime ore e nei prossimi giorni, se tutto questo verra' ancora una volta confermato - ha continuato il presidente- il compito del Coni obbligatorio e' quello di sostenere una nuova ipotesi di candidatura che, non lo nascondo, fa molto piacere esista e sia sul tavolo. Nel caso di Roma questa alternativa non esisteva". Alternativa che il Coni intende percorrere, ha sottolineato Malagò, perche' tenuto a farlo. "Il presidente del Coni, la Giunta, il Consiglio nazionale, le Federazioni olimpiche, gli atleti e i tecnici, per mission, per fini istituzionali e per statuto - ha dichiarato Malago'- devono cercare di promuovere un candidatura olimpica, lo fanno tutti i Paesi" sportivamente piu' evoluti, nel campo delle discipline invernali o estive. "Nel nostro Paese, penso giustamente peraltro - ha aggiunto - si e' sempre ragionato che e' il Governo che deve dare le garanzie", mentre adesso bisogna capire "se ci sono delle alternative". In questo senso, "io sono sempre possibilista e ottimista che ci sia una nuova candidatura a due, pero' visto che e' una grande novita' che qualcun'altro debba dare le garanzie fatemelo verificare".

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