Olimpiadi 2026, braccio di ferro tra Sala e il Governo: candidatura a rischio

Dopo la lettera di Giorgetti a Sala, il sindaco insiste: Milano capofila. Il Governo: "Così salta tutto"

Milano, Olimpiadi del 2026 (NewPress)

Milano, Olimpiadi del 2026 (NewPress)

Milano, 17 settembre 2018 -  La candidatura italiana alle Olimpiadi invernali del 2026 è a rischio. Il botta e risposta di ieri tra Comune di Milano e Governo conferma che le posizioni restano distinte e distanti e allontana un accordo tra Milano, Torino e Cortina d’Ampezzo, le tre città che il Governo vorrebbe schierare congiuntamente per i Giochi del 2026. Dopo la lettera di venerdì del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti ai sindaci delle tre città, ieri è partita la risposta del primo cittadino milanese Giuseppe Sala, il quale nella missiva ribadisce le due richieste di Milano su brand e governance. La prima: «Ritengo che il brand debba riportare solo i nomi delle città e che quello della città più conosciuta a livello internazionale, cioè Milano, debba essere il più visibile o, perlomeno, il primo». La seconda richiesta riguarda la governance dell’evento: «Un’organizzazione troppo complessa è destinata all’impasse. Se il Governo farà una scelta politica che parte dalla necessità di non creare tensioni al proprio interno, poi dovrà essere il Governo stesso a prendersi in toto la responsabilità amministrativa dell’evento. Responsabilità non immune da rischi».  Le condizioni poste da Sala per far partecipare Milano alla candidatura, però, sono rispedite al mittente dal Governo. A rispondere al primo cittadino milanese non è Giorgetti, ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Rapporti con il Parlamento e responsabile Sport del M5S Simone Valente: «Le parole di Sala non sono allineate con quanto emerso nel recente incontro a Palazzo Chigi. Mettiamo un punto fermo a questo paradosso: non è possibile procedere quando le condizioni proposte da Coni e Governo non sono sostenute da una città importante come Milano». La controreplica di Sala: «Non contesto le opinioni di Valente. Contesto il fatto che sostenga che io avrei detto cose diverse nella riunione di Palazzo Chigi rispetto a quanto ho scritto oggi».  Risultato finale: la corsa italiana verso le Olimpiadi è sempre più a rischio. Oggi alle 14 Giorgetti esporrà la posizione del Governo durante un’audizione in Senato. E domani il Coni dovrebbe andare a Losanna per comunicare al Cio il nome della candidatura italiana, ma se i nodi non saranno sciolti nelle prossime ore il rischio è che salti tutto. O che l’Italia prenda tempo fino all’esecutivo del Cio del 3-4 ottobre. Le rivali dell’Italia, intanto, scendono a tre: dopo il ritiro della giapponese Sapporo, in pista restano Stoccolma, Calgari ed Erzorum.

 

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