MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, il lavoro che c'è: "Cercasi commesso" ma mancano i candidati

Cartelli in negozi e bar del centro. Crescono le offerte, scarseggiano i lavoratori. Afol: molti hanno cambiato settore o vanno in altre città

Commesse al lavoro

Commesse al lavoro

Milano, 9 agosto 2022 -  "Cercasi commesso". "Assumiamo". "Siamo alla ricerca di..." e segue l’elenco delle mansioni. Difficile non notare i cartelli appesi sulle vetrine di via Torino, tra le arterie dello shopping milanese che non si svuotano neppure ad agosto. Perché, anche se il passaggio cala nelle settimane centrali del mese, il viavai di turisti in pieno centro non si ferma. Ma a scarseggiare, a quanto pare, sono i candidati per il lavoro. Al bar Domus, la locandina "cercasi barista con esperienza" è in bella vista da un paio di mesi. "Qualcuno si è presentato ma non era adatto perché senza esperienza", spiega Andrea, il titolare. "E nelle ultime settimane non sono arrivate proposte". Per una occupazione da 8 ore al giorno con paga fino a 1.300 euro al mese. Che c’entri l’avvicinarsi del periodo più gettonato per andare in vacanza, quello pre-Ferragosto? È la filosofia del "se ne riparla a settembre", come la definiscono responsabili di attività. E, che si tratti di ristorazione o abbigliamento, la sostanza non cambia. "C’è anche da dire che "in molti grandi catene la ricerca di candidati non si ferma mai, quindi i cartelli rimangono perennemente appesi", fa notare un addetto ai lavori. Un altro aggiunge che "se non si trovano candidati, spesso il problema è “pochi soldi per turni massacranti“, lavorando il sabato e la domenica. Chi ha la possibilità, magari perché mantenuto dai genitori o perché percepisce il reddito di cittadinanza, piuttosto che sgobbare parte". Ma i negozianti interpellati assicurano di proporre contratti "non certo da 4 o 5 euro all’ora. Si guadagna da mille a 1.500 euro al mese per un full time".

Le offerte non mancano. Secondo L’Osservatorio sul mercato del lavoro di InfoJobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, nel primo semestre del 2022 sono oltre 233mila gli annunci pubblicati dalle aziende. E in cima alla classifica delle regioni con maggior numero di offerte di lavoro svetta la Lombardia, che raccoglie il 32% del totale. Tra le province è in testa Milano (13%). Ma la mancanza di candidati come si spiega? "C’è un grosso problema di reperimento di personale – conferma Simone Cerlini, capo divisione lavoro di Afol Città Metropolitana –, in particolare per i settori di ristorazione e turismo, logistica e magazzino, meccanica e autotrasporto. Ma la “colpa“ non è dei cosiddetti sussidi passivi, come il reddito di cittadinanza: durante la pandemia, molti, in particolare nel settore della ristorazione o del turismo, sono finiti in cassa integrazione o sono stati licenziati e si sono poi spostati in settori che offrivano maggiori garanzie. Mentre i lavoratori stagionali preferiscono altre città, anche in Svizzera, adesso che Milano è più vuota". Per Paolo Amato , presidente di Leu Locati che da oltre 100 anni produce borse di lusso in centro, "si da troppa importanza alla tecnologia e poco al saper fare con le mani e con il cuore. Si è persa la serietà, la competenza e l’umiltà. Mi è capitato di sentirmi chiedere da un candidato se avrebbe potuto fare la settimana bianca nel periodo della Fashion Week. E noi lavoriamo nel campo della Moda".

 

 

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