Il racconto di Diego: "La mia odissea quotidiana per salire sul treno"

Diego Schettino, disabile di 23 anni: "L’assistenza va prenotata obbligatoriamente 24 ore prima". L’intervento di Rfi

Diego Schettino

Diego Schettino

Milano, 30 giugno 2020 - Prenotare il servizio di assistenza per poter salire in carrozzina sui treni con barriere architettoniche è stata un’odissea per Diego Schettino, disabile di 23 anni che da Milano deve raggiungere il suo posto di lavoro a Biella. Il ragazzo lavora come animatore in un centro estivo all’interno di un impianto sportivo, "fuori città perché è l’unico posto che ho trovato. Purtroppo ci sono ancora tanti pregiudizi nei confronti di chi è su una sedia a rotelle", sottolinea il ventitreenne, che non ha mai camminato a causa di un problema neurologico e che presiede l’associazione di volontariato per persone con disabilità "Squadra mobile Aca", Associazione culturale per l’autogestione. Sveglia all’alba, partenza dalla Centrale alle 6.15, arrivo a Santhià alle 7.19, cambio per Biella alle 7.50 e arrivo a destinazione alle 8.20.

L’assistenza gli serve nelle stazioni piemontesi, all’andata e al ritorno, perché per salire a bordo deve affrontare gradini. Il problema si è presentato ieri, "dato che adesso lavoro a chiamata, a differenza delle prime settimane in cui ero sempre di turno. Vengo quindi contattato quando serve, di giorno in giorno". E ieri mattina gli è stata chiesta la disponibilità per oggi. "Ho subito chiamato la Sala Blu", il centro che coordina i servizi della Rfi per i viaggiatori disabili o con mobilità ridotta. "Mi è stato detto – racconta – che era impossibile prenotare l’assistenza, perché occorre farlo almeno 24 ore prima. Ho detto di essere un lavoratore a chiamata e ho fatto presente che stavo prenotando a distanza di 19 ore, eppure mi è stato negato l’aiuto, non per mancanza di personale (neppure è stato verificato se ci fosse) ma per una questione burocratica: non avevo chiamato prima delle 24 ore precedenti. Ci vuole flessibilità, così vengono negati i diritti al lavoro e alla libera circolazione, non solo a me ma a tutti i lavoratori disabili a chiamata". Il nodo si è sbrogliato solo dopo varie telefonate e l’intervento del Giorno.

Gli uffici di Rfi spiegano che l’utente, il quale utilizza il servizio da tempo, era stato avvisato della regola sul "preavviso di almeno 24 ore", necessario in base alla normativa per l’emergenza sanitaria. Rfi si è attivata per rendere disponibile il servizio di accompagnamento anche oggi. "Problema risolto, per ora. Ma la prossima volta dovrò ripetere tutto da capo? Mi auguro che altri disabili non si trovino nella mia stessa situazione. Se dovesse capitare, li invito a far valere i loro diritti perché è l’unico modo per cambiare le cose". Diego è andato fino in fondo. "Mi piace essere un animatore, ora mi occupo di 7 bimbi tra 8 e 12 anni: a loro non importa che io sia in carrozzina, sono meglio di tanti adulti. Li aiuto con i compiti e durante i giochi. Io vorrei continuare su questa strada: mi sono diplomato al liceo delle Scienze umane e da 4 anni svolgo questo lavoro, che per me è il più bello del mondo".  

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