Odio sul web: nuove regole per combatterlo

Ruben

Razzante*

odio in Rete è uno dei fenomeni più preoccupanti della civiltà multimediale e i rimedi per combatterlo sono molteplici. Regole giuridiche, codici deontologici ma anche tanta cultura e formazione possono aiutare a contenere la diffusione di offese gravi nello spazio digitale, preservando la libertà di manifestazione del pensiero. Un recente studio condotto da ricercatori dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e Jozef evidenziato che il linguaggio offensivo non viene utilizzato solo dagli odiatori più accaniti, ma spesso anche da utenti insospettabili, i tantissimi “leoni da tastiera”. L’Agcom ha appena messo a consultazione pubblica per due mesi lo schema del nuovo regolamento in materia di tutela dei diritti fondamentali della persona, di rispetto del principio di non discriminazione e di contrasto ai discorsi d’odio. Il testo è il frutto delle nuove disposizioni del Testo Unico dei servizi di media audiovisivi (d.lgs. n. 2082021), che ha ampliato gli strumenti a disposizione dell’Autorità per la tutela dei diritti fondamentali della persona e di contrasto ai discorsi d’odio. Nello schema, sul quale tutti i soggetti interessati potranno proporre integrazioni e modifiche, si prevede che i programmi di informazione e di intrattenimento non debbano: - contenere espressioni suscettibili, in maniera diretta o indiretta, di istigare a commettere reati o effettuare apologia degli stessi; - offendere la dignità umana; - diffondere, incitare, propagandare oppure di giustificare, minimizzare o in altro modo legittimare la violenza, l’odio o la discriminazione; - offendere la dignità umana nei confronti di un gruppo di persone o un membro di un gruppo. In caso di violazione dei divieti previsti dal nuovo regolamento, sono previste sanzioni da 30.000 euro a 600.000 euro.

* Docente di Diritto

dell’informazione

all’Università Cattolica