Occupazione illegale in via Fiamma: "Contro l’automazione del lavoro"

Un gruppo di 60 persone ha preso possesso di uno stabile abbandonato di proprietà del Comune: "Lo trasformeremo in un luogo di ritrovo per precari"

Migration

Milano, 20 novembre 2019 -  «Lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, precari e precarie». Si definiscono così le oltre 60 persone che da ieri sera occupano uno stabile di proprietà di Mm, e dunque del Comune, in via Fiamma 5, tra zona Risorgimento e Porta Romana.  «L’immobile è stato scelto apposta come rappresentazione della volontà di trovare una nuova forma sindacale di argine allo sfruttamento di noi lavoratori», dicono gli occupanti. Si descrivono come appartenenti a una «nuova generazione» di precari, fattorini e raccoglitori di dati, ma anche insegnanti e operai.

Lo scopo dell’occupazione è «riacquistare i diritti persi» e «ragionare sull’automazione del lavoro». Per farlo, sono già pronte conferenze e presentazioni di libri, a partire da oggi e per tutto il fine settimana, incentrate sul disagio sociale che deriva dalla nuova organizzazione del mercato. «Siamo la camera del non-lavoro – provocano gli occupanti – perché non siamo rappresentati da nessuno e viviamo in una condizione di isolamento». L’accusa, neanche troppo nascosta, è ai sindacati unitari che, secondo loro, non sono in grado di pretendere ciò che dovrebbero chiedere con forza.

«In Lombardia mancano gli insegnanti – dicono ancora dallo stabile – e dei 160mila precari nella scuola è stata annunciata l’assunzione di soli 20mila. C’è un tentativo di smantellare il servizio pubblico, puntano a chiudere la scuola». Giurano che dalla prossima settimana installeranno «sportelli legali con avvocati e commercialisti per fornire sostegno ai lavoratori che ne hanno bisogno». Fino a che l’occupazione sarà tollerata, ovviamente. Ma da via Fiamma insistono: «Andremo avanti finché ci sarà bisogno».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro