Quattro alberi tagliati dai vandali nell’oasi della Fornace : "Un gesto intimidatorio"

Segati e lasciati sul posto una quercia, un orniolo, un acero e un frassino Il responsabile delle Foppe: qualcuno ci ha preso di mira, servono controlli

Uno dei quattro alberi tagliati da ignoti vandali

Uno dei quattro alberi tagliati da ignoti vandali

Trezzo sull'Adda (Milano), 27 settembre 2022 -  Alberi tagliati all’ingresso dell’oasi della Fornace, è il secondo episodio in pochi mesi, il Wwf denuncia e chiede controlli più incisivi alle autorità. "Un gesto evidentemente di spregio – dice il responsabile del Wwf Le Foppe Fabio Cologni – da parte di qualcuno. Il problema è che non capiamo chi e soprattutto perché". A rimetterci “la testa” sono stati quattro alberi ad alto fusto e di pregio piantumati, sul sentiero di accesso all’oasi vera e propria, al momento della realizzazione, dodici anni fa: una quercia, un acero campestre, un orniello e un frassino. Gli alberi sono stati tagliati a circa un metro da terra, e lasciati rovesciati sul sentiero, dove ancora si trovano. "La modalità – ancora Cologni – ci toglie ogni dubbio sulla matrice di questo bruttissimo gesto. Non è qualcuno che taglia legna per il camino. Ma qualcuno che ci indirizza qualche messaggio. A noi, al Comune, non so. Ma in ogni caso mi domando che cosa c’entrino gli alberi. Abbiamo già subìto atti vandalici in passato all’altra oasi: cartelli divelti, bacheche, casette di avvistamento danneggiate. Ma il taglio delle piante non era mai capitato. Ci preoccupa, è un brutto gesto. E un danno grave alla nostra biodiversità che, fra una cosa e l’altra, subisce in questi anni attacchi su attacchi". Sull’episodio è stata inoltrata una segnalazione anche al Comune e al Parco Adda Nord, partner nell’operazione Oasi bis. Il punto dove sono avvenuti i tagli non è sorvegliato da telecamere, in quanto appunto il sentiero di ingresso al sito protetto è di proprietà comunale e non parte integrante dell’Oasi. La richiesta è di controlli più mirati. Un appello anche ai cittadini: "Il loro apporto come fruitori responsabili è fondamentale. Ci auguriamo che sempre più visitino l’area, e che possano segnalarci, in questo specifico momento, eventuali presenze sospette. Come volontari facciamo i salti mortali. Ma naturalmente non possiamo essere sempre presenti". L’oasi della Fornace è rimasta aperta, anche quest’anno, tutta l’estate, per visite guidate e laboratori con i bambini. A fine agosto aveva ospitato, alla presenza di fotografi e amici dell’associazione, il rilascio di gheppi e civette dopo un periodo di cura al Cras. Nel corso della visita erano stati mostrati sentieri e percorsi, il grande stagno prosciugato dalla siccità e la sofferenza della vegetazione.

 

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