Oasi del Carengione, "terra di nessuno"

Le “Signore degli alberi” sulle barricate: dopo aver impedito il taglio di 240 pioppi, lanciano un appello al presidente del Parco Sud

di Valeria Giacomello

Le Signore degli alberi salgono di nuovo sulle barricate in difesa del Carengione. Divenute famose per avere lottato strenuamente contro il taglio dei 240 pioppi cipressini in via Galvani e avere vinto la loro battaglia sostenuta da ambientalisti e cittadini, con il loro comitato La Voce degli Alberi continuano la battaglia ecologica in difesa di una delle oasi naturalistiche più importanti del Sud Milano. Per denunciare lo stato di grave abbandono e di totale degrado in cui versa il Carengione hanno scritto direttamente a Daniele Del Ben, presidente del Parco Sud, per chiedere che vengano rispettati gli accordi di riqualificazione dell’area assunti mesi fa, con tanto di report fotografico a testimonianza di quanto affermato. "Un polmone verde - scrivono le battagliere signore - che era, e dovrebbe essere tuttora, il fiore all’occhiello di Peschiera è diventata invece una specie di terra di nessuno dove scorrazzano moto in velocità, dove si fanno picnic lasciandosi dietro bicchieri e bottiglie, insomma un luogo abbandonato e quindi usufruibile da chiunque con qualunque mezzo. Dovunque ci sono rami spezzati, alberi sradicati, totem divelti, cartelli nel ruscello e via dicendo. Come si può considerare oasi protetta un luogo ridotto così?". Una situazione che va avanti da tempo e che aveva spinto il comitato a chiedere spiegazioni ai funzionari del Parco circa alcuni interventi effettuati, secondo gli ambientalisti, in modo frettoloso, senza preavviso e senza spiegazioni. "Il 31 marzo scorso - ricorda la portavoce Maria Bacchetti ci era stato spiegato dalla responsabile del servizio di organizzazione ambientale del Parco che tali interventi avevano come obiettivo primario la riqualificazione dell’oasi e l’implementazione della sua biodiversità.

In particolare ci era stato assicurato che l’abbattimento di circa 200 unità di alberi e arbusti, univocamente giudicati instabili, sarebbe stata compensata con importanti, nuove piantumazioni da mettere a dimora nel periodo ottobre-aprile e che subito dopo la rimozione degli alberi abbattuti sarebbero iniziati i lavori per dar vita ad una seconda zona umida. Purtroppo quasi nulla è stato realizzato e l’oasi appare snaturata, forse irrimediabilmente. Con la nostra richiesta auspichiamo l’intervento e le dovute verifiche anche da parte dell’Amministrazione comunale".

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