Milano, il comitato: "Nuovo stadio utile al quartiere? Una bugia"

Corbani: operazione immobiliare, non una donazione per le case popolari

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"Siamo arrivati a 385 aderenti al Comitato “Sì Meazza’’. Tra gli ultimi arrivi ci sono molti docenti di Architettura e di Ingegneria del Politecnico". Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano dal 1997 al 1990, fa il punto della situazione alla vigilia dell’assemblea organizzativa del Comitato in difesa dell’attuale stadio di San Siro in programma oggi alle 10.30 al Teatro Elfo Puccini di corso Buenos Aires. Corbani precisa che "non è un’assemblea pubblica, ma un incontro degli aderenti", ma in ogni caso gli animatori di “Sì Meazza’’ si ritroveranno per la prima volta tutti insieme.

La loro prima richiesta è un dibattito in Consiglio comunale. Ma nell’assemblea di stamattina si parlerà anche di strumenti più duri per contrastare la proposta rossonerazzurra a cui la Giunta Sala ha già riconosciuto "l’interesse pubblico". "Domani (oggi per chi legge, ndr) – annuncia Corbani – esamineremo sia iniziative di carattere legale sia di carattere politico, cioè ricorsi al Tar e alla Corte dei Conti e udienza pubblica e referendum. Insomma tutti gli strumenti di partecipazione dei cittadini su una scelta importante come il futuro dello stadio di San Siro, una parte iconica di Milano. Vogliamo stanare Sala e avviare un ampio dibattito in città". Corbani, subito dopo, parte all’attacco contro le parole dell’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi sull’operazione nuovo stadio: "Se Tancredi stava zitto era meglio. Un funzionario comunale che ha seguito la partita di San Siro e diventa assessore all’Urbanistica rappresenta un contrasto di interessi. Tutto ciò è politicamente inopportuno". Non solo. "Se l’assessore vuole spacciare un’operazione immobiliare per una generosa donazione per le case popolari dice una fregnaccia colossale. È un insulto al buon senso della gente. Le case popolari comunque dovranno sistemarle: con i fondi comunali, regionali o del Pnrr".

Il Comitato Sì Meazza negli ultimi giorni ha incontrato i gruppi politici presenti in Consiglio comunale per illustrare le proprie ragioni in difesa della Scala del calcio e replicare a una delle tesi del sindaco: Milan e Inter minacciano di andar via da San Siro e costruire uno stadio altrove. Corbani non ci crede: "Sala ha parlato di un trasloco nelle aree Falck di Sesto San Giovanni ma proprio un articolo del Giorno ha ben raccontato che in quelle aree non si può più costruire uno stadio. Un nuovo impianto a San Donato o a Pero? Quelle aree di certo non valgono come quella di San Siro. Ma anche se il Meazza dovesse rimanere senza i club, si potrebbe utilizzare in moltissimi modi". Corbani non è convinto neanche dell’alleanza tra Milan e Inter per costruire uno stadio in comproprietà: "Un’operazione del genere ha senso solo se ogni società costruisce il suo impianto".

M.Min.

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