Nuovo stadio San Siro, Milan e Inter: "Valutiamo soluzioni fuori Milano"

Sono passati quasi tre anni dall’avvio dell’iter e i due club si dicono spaventati dalla lunghezza della tempistica

Il rendering dello studio Populous che mostra le tribune all’interno del nuovo stadio di S

Il rendering dello studio Populous che mostra le tribune all’interno del nuovo stadio di S

Mille giorni di te e di me. La canzone di Claudio Baglioni parla di una storia d’amore. I mille giorni del Comune, da una parte, e di Milan e Inter, dall’altra, sul progetto del nuovo stadio di San Siro, invece, sono stati caratterizzati più da liti e da tensioni che da baci e abbracci. Mille giorni, sì. Il 19 luglio del 2019 i club presentarono al Comune le linee guida del loro progetto: nuovo stadio nell’area dove ora ci sono il Parco dei Capitani e il parcheggio dell’attuale impianto, oltre alla demolizione del Meazza e alla rifunzionalizzazione commerciale e sportiva dell’area.

Mille giorni dopo, il via libera definitivo di Palazzo Marino al piano rossonerazzurro non c’è ancora. Anzi, il prossimo passo sarà il dibattito pubblico sul futuro dello stadio, una volta che le due società avranno presentato un piano riveduto e corretto con la riduzione dell’indice volumetrico da 0,51 a 0,35. Ci vorranno almeno altri tre o quattro mesi prima di arrivare alla decisione finale del Comune sul nuovo stadio e sul futuro del Meazza. Mille giorni più almeno altri 120. Campa cavallo, direbbe un semplice cittadino. E i vertici di Milan e Inter? Radio 24 li ha convocati per chiederglielo e le reazioni non sono state tenere. Il presidente rossonero Paolo Scaroni esordisce così: "Mille giorni dalla presentazione del progetto? Mi aspettavo fossimo più celeri, soprattutto a Milano, che è una città del fare. Ma il nostro Paese lo conosciamo, sappiamo quanto siamo bravi a perdere occasioni perché la burocrazia ci ferma. Che Milano non si doti di uno stadio al livello dei concorrenti di tutta Europa è incredibile. Capisco i nostalgici ma Milano deve essere all’avanguardia, non deve guardare indietro".

Scaroni, subito dopo, non esclude che il nuovo stadio possa essere realizzato fuori Milano, anche se non indica nessun luogo specifico, nemmeno la tanto citata Sesto San Giovanni: "Il motivo per cui guardiamo anche fuori da Milano per il progetto stadio è che andremo a sposare il progetto che abbia i tempi di realizzazione più brevi. Abbiamo urgenza. Se in un altro comune i tempi si restringono, ci piacerà di più rispetto a San Siro dove magari serviranno cinque anni".

L’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello è sulla stessa linea: "Il principale obiettivo è quello di avere un nuovo stadio in tempi più brevi possibili. Le alternative che ci sono non sono opzioni a salve, ma le stiamo valutando, stiamo guardando in maniera concreta a queste altre opzioni. Dibattito pubblico? Mai detto no, ma i tempi si stanno prolungando". In mattinata, prima delle dichiarazioni dei due dirigenti dei club, il sindaco Giuseppe Sala aveva sottolineato che "il dibattito pubblico è anche un’occasione per le società per spiegare le proprie ragioni. Lo faremo al meglio, capisco che dobbiamo farlo il più velocemente possibile, però dobbiamo anche rispettare le regole".