Nuovo stadio di San Siro, il nipote di Meazza: "Non cambiategli il nome"

Il nipote ai club: in caso di nuova struttura resti il nome di mio nonno

Giuseppe Meazza

Giuseppe Meazza

Milano, 14 settembre 2019 - «Demolire San Siro? Sarebbe un grosso dispiacere per me e per la mia famiglia. Ma nel caso in cui Inter e Milan decidessero di abbattere l’impianto, chiederò ai vertici della società nerazzurra di far sì che anche il nuovo stadio porti il nome di mio nonno: Giuseppe Meazza». Federico Jaselli Meazza è il nipote di «Peppìn» Meazza, il leggendario giocatore dell’Inter, del Milan e della Nazionale a cui il 2 marzo del 1980 è stato intitolato lo stadio di San Siro.

Jaselli Meazza, che ne pensa del progetto di Inter e Milan di costruire un nuovo stadio?

«Meglio modernizzarlo che demolirlo. Anche se so che i lavori di restyling provocherebbero un problema alle squadre: farle giocare lontano da Milano per due anni».

Dunque?

«Le ragioni del cuore mi suggeriscono che lo stadio resti lì. Ma capisco le esigenze delle società, che vedono nella costruzione di un nuovo impianto di fianco all’attuale la possibilità di avere più ricavi. Mi piacerebbe incontrare l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello. In quell’incontro gli farò presente che la mia famiglia, così come la maggioranza dei tifosi, preferisce che lo stadio venga ristrutturato e non abbattuto. In caso contrario dirò al dirigente dell’Inter che ci piacerebbe che anche il nuovo stadio portasse il nome “Meazza’’».

Suo nonno giocò sia nell’Inter che nel Milan. Ma dopo si penti di essere stato rossonero...

«È vero, si pentì. L’Inter lo vendette al Milan quando mio nonno ebbe il problema del piede gelato e sembrava in declino. Ma nel suo primo derby in maglia rossonera segnò all’Inter. E pianse. Lui ha sempre sentito sua la maglia nerazzurra, pur avendo rispetto per il Milan e per tutti gli avversari».

I tifosi più giovani dell’Inter, quelli che sanno poco o nulla di Meazza, dicono che il più grande attaccante nerazzurra è stato Ronaldo. Cosa si sente di dir loro?

«Senza polemica, direi loro di leggersi la storia di mio nonno, per conoscere meglio quella dell’Inter e dell’Italia di quel periodo. E aggiungerei che il presidente Moratti mi ha raccontato che la facilità di dribbling di Meazza ricordava proprio quella di Ronaldo».

 

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