Nuovo skyline, l’ecomostro non c’è più

Dell’ex albergo, 100mila metri cubi di cemento, cancellati i due terzi. Restano in piedi i 33mila metri che diventeranno una casa di riposo

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di Barbara Calderola

Nuovo skyline a Cascina Melghera, l’ecomostro di Italia 90 a Cernusco è stato abbattuto. Dell’ex albergo mai finito, 100mila metri cubi di cemento, due terzi non esistono più. Rimangono in piedi i 33mila metri che dopo il restyling diventeranno casa di riposo, secondo il piano di rinascita che il Comune ha condiviso con il quartiere. Trent’anni di lotte per cancellare il degrado e qualche mese per trasformare il sogno in realtà: il 23 maggio il primo colpo di ruspa, ora la fine dei lavori. Adesso l’hotel costruito per i mondiali, incompiuto, è solo un brutto ricordo. Gli abitanti hanno filmato e fotografato il cambiamento, settimana dopo settimana, "un modo per accertarsi che è tutto vero", spiegano. Molti di loro erano ragazzini quando la società pakistana aprì il cantiere e realizzò lo scheletro simbolo di spreco ed errori, un enorme ferro di cavallo diventato l’ossessione di centinaia di famiglie e l’incubo delle Amministrazioni. A mettere fine a questo brutto capitolo è stato il sindaco Ermanno Zacchetti.

Anche lui spesso fa una capatina da queste parti per toccare con mano la metamorfosi, "abbiamo inaugurato una nuova pagina", dice. Prima di lui ci avevano provato altri, ma senza riuscire a centrare il risultato. Il disegno vincente prevede anche la nascita di un parco e di nuove abitazioni. Case di qualità, studiate nei minimi dettagli con l’obbligo di coltivare piante sui terrazzi. "Abbiamo cancellato una vergogna per lasciare posto al bello - sottolinea il primo cittadino -. Questa operazione è un simbolo di ripartenza dopo tutte le difficoltà di questi ultimi due anni".Il progetto è un risarcimento per i residenti, "un modo per ricucire una vecchia ferita". L’impegno del rione "contro lo scempio" fra petizioni, assemblee, proteste, è stato determinante. L’ex sindaco Eugenio Comincini gettò le basi per cancellare la cattedrale nel deserto spacciata "per una grande opportunità di crescita, 30 anni fa".

Dopo un lungo stallo si era rimesso tutto in moto a fine 2019, quando un gruppo di famiglie aveva chiesto al Comune di sondare le intenzioni della proprietà, cambiata nel frattempo. A febbraio il sindaco Ermanno Zacchetti era venuto qui a spiegare come uscirne. Intanto il progetto veniva approvato in giunta. "Ora comincia una nuova era".

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