Nuovo servizio a Corbetta: al posto della suora arriva l’infermiere

Il presidio inaugurato da Gallera sarà operativo sei giorni su sette. "La pandemia ha fatto riscoprire l’importanza della loro presenza"

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Un nuovo servizio in tema di salute arriva a Corbetta, dopo quelli di scelta e revoca del medico di base che si possono fare in Comune, e del “Farma drive“. Ecco il servizio infermieristico “di quartiere” e non solo per i residenti. "A Corbetta suor Michelina per decenni ha fatto l’infermiera al servizio dei cittadini. Ci si feriva cadendo, ci si sentiva poco bene… il primo posto dove si andava non era il Pronto soccorso dell’ospedale, ma l’ambulatorio di suor Michelina. Oggi inaugurando questo ambulatorio infermieristico vogliamo recuperare questo servizio importante. I cittadini hannmo bisogno di figure specialistiche sul territorio in grado di dare loro delle risposte".

"Il Comune ha chiesto al Consiglio di amministrazione della farmacia comunale di organizzare questo servizio. Lo ha fatto coinvolgendo la cooperativa Universiis, che è già a Corbetta con gli infermieri in servizio alla rsa Don Cozzi". Il servizio sarà garantito per due ore al giorno, dal lunedì al sabato: tre giorni nel locale accanto alla farmacia Comunale 1 (parco della Repubblica), gli altri tre giorni nei locali della Comunale 2 (quella sulla Statale). All’inaugurazione era presente anche l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, che ha sottolineato come questo servizio sia in linea con le nuove indicazioni che stanno emergendo a livello regionale. "L’infermiere di famiglia o di comunità è una figura su cui da tempo stiamo lavorando – ha spiegato l’assessore -. L’emergenza covid-19 ci ha insegnato che queste figure possono essere molto importanti. E difatti nel decreto Rilancio sono state investite delle risorse per l’istituzione della figura dell’infermiere di comunità: noi ne stiamo assumendo 1.600. Una figura che opererà tra l’assistenza domiciliare integrata, attivata dal medico di medicina generale per quei pazienti che hanno necessità continue di cure, e la richiesta di servizi da parte dei cittadini, supportando i medici di base nella loro attività di cura. Pensiamo di iniziare da ottobre".

Giovanni Chiodini

 

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