San Siro, progetto ad aprile. Nodo volumetrie

Incontro tra Comune e Milan-Inter. L’assessore Maran: riduzione degli indici? I club devono rispettate le indicazioni del Consiglio

La nuova area della Cittadella dello Sport di San Siro

La nuova area della Cittadella dello Sport di San Siro

Milano, 11 marzo 2020 - Un altro passettino in avanti verso la realizzazione di un nuovo stadio a San Siro, la rifunzionalizzazione del Meazza e la creazione di una Cittadella dello sport tra il nuovo e il vecchio impianto, la cui struttura dovrebbe essere conservata almeno per metà (tribuna arancio e curva sud nell’ipotesi di Manica-Sportium, tribuna arancio e metà delle curve nord e sud in quella di Populous). Ieri pomeriggio gli assessori comunali Pierfrancesco Maran (Urbanistica), Roberto Tasca (Bilancio) e Roberta Guaineri (Sport) si sono confrontati in videoconferenza (a causa dell’emergenza coronavirus) con i tecnici di Milan e Inter per definire i prossimi passi della trattativa. La conclusione? I club presenteranno il progetto definitivo, riveduto e corretto, ad aprile, alla luce delle indicazioni già ricevute dalla Giunta e dal Consiglio comunale, soprattutto sul fronte delle volumetrie. "L’obiettivo dell’incontro di oggi (ieri, ndr ) – sottolinea Maran – era rivedere procedure e carte per far sì che i club possano presentare un progetto aggiornato ad aprile, progetto che sia coerente con quanto deciso dal Consiglio comunale, le cui indicazioni vanno rispettate".

Sì, perché l’iniziale proposta rossonerazzurra, presentata lo scorso settembre, prevedeva il nuovo stadio nell’area dell’attuale parcheggio di San Siro, la demolizione del Meazza e la realizzazione di centro commerciale e grattacieli per uffici e hotel. Indice volumetrico complessivo: 0,63. Quasi il doppio rispetto a quanto previsto nel nuovo Piano di governo del territorio: 0,35. Ma, sul fronte volumetrie, l’ordine del giorno approvato lo scorso 28 ottobre dal Consiglio comunale invitava il sindaco Giuseppe Sala e la Giunta a far rispettare il seguente paletto ai club: "Sia raggiunta una consistente revisione del carico insediativo rispetto a quanto prospettato dalla proposta attraverso la riduzione degli indici volumetrici nell’area della Grande funzione urbana. Gli eventuali indici accordati potranno essere diversi da quanto definito nel Piano di governo del territorio (0,35, ndr ) solo e soltanto previa dimostrazione dell’effettiva necessità ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione, salvaguardando in ogni caso gli obiettivi ambientali e di vivibilità".

Dopo mesi di trattative, il traguardo finale sembra vicino. "Milan e Inter si sono impegnati a presentare una proposta coerente con gli obiettivi del Consiglio", continua Maran, che aggiunge: "Va riconosciuto che ci sono dei passi avanti: la prima proposta prevedeva un nuovo stadio con un centro commerciale di fianco. Adesso, invece, la proposta si fonda sulla rifunzionalizzazione dell’attuale stadio e sulla creazione di un quartiere dedicato allo sport". Quale sarà l’indice volumetrico finale? Il Comune e i club ieri non hanno parlato di numeri, ma si sono accordati sul metodo. Il paletto è chiaro, come spiega Maran: "Le volumetrie aggiuntive alla base di 0,35 dovranno essere coerenti con le spese di rifunzionalizzazione del Meazza". E il centro commerciale e i palazzi per hotel e uffici? Potranno essere inclusi, pur con volumetrie ridotte, solo se funzionali alla riqualificazione dell’area nel senso di una Cittadella dello sport.

Fin qui , l’incontro tecnico di ieri. Positivo ma interlocutorio. Lo si era capito già ieri mattina, quando i club avevano annunciato che all’incontro a distanza non avrebbero partecipato il presidente del Milan Paolo Scaroni e l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello, ma solo alcuni tecnici dei due club. L’altro nodo, quello dell’accordo economico tra le parti, era stato sciolto durante i precedenti incontri, che avevano visto come protagonista l’assessore al Bilancio Tasca: il valore del Meazza è stato quantificato in 100 milioni di euro, che Milan e Inter si sono impegnati a pagare fin dal primo anno dell’acquisizione dell’area.

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