Nuove regole e vaccinazioni a chiamata: ecco come cambia il piano vaccinale in Lombardia

La Regione riserva le dosi inutilizzate agli over 80, ai farmacisti e ai sanitari inclusi nella fase 1-bis. Pavesi: "Niente autocandidature"

Le nuove regole lombarde

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Sì ai vaccinandi di riserva ma senza autocandidature. La Regione Lombardia ha recepito l’ordinanza emanata lunedì sera da Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus. L’obiettivo del provvedimento commissariale è quello di evitare che dosi di siero restino inutilizzate e vadano sprecate perché c’è chi non si presenta all’appuntamento per la vaccinazione. Da qui l’ordinanza, che dispone "che le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal Piano nazionale".

Da qui la nota diramata nel primo pomeriggio di ieri dalla Regione: "Per evitare che dosi di vaccino vadano disperse per la mancata presentazione di alcuni pazienti, tutti i centri vaccinali lombardi hanno creato liste di riserva omogenee con le categorie interessate nella fase 1 bis e uno ter, secondo quanto disposto dall’ordinanza firmata dal Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus. Non sono previste né ammesse autocandidature", sottolinea la nota.

Per chi non lo ricordasse, la Fase 1-bis è quella riservata a farmacisti, personale degli ambulatori accreditati, medici liberi professionisti, personale di studio, dentisti, odontoiatri, mentre la Fase 1-ter è quella dedicata gli ultraottantenni. Semplice l’organizzazione: le dosi residue saranno somministrate a chi ha già un appuntamento per vaccinarsi e sia disposto ad anticiparlo. Niente liste per riservisti, quindi. "Sono giornate – spiega il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi – in cui, anche legittimamente, i cittadini pongono domande. Molte persone si stanno presentando negli ospedali per candidarsi alla somministrazione del vaccino, ma su questo punto è necessario fare chiarezza. Confidiamo nella collaborazione di tutti, evitiamo code e assembramenti".

A proposito di vaccini, ieri il Consiglio regionale ha approvato con 63 voti a favore, una mozione che ha come primo firmatario Gregorio Mammì, conisgliere del Movimento Cinque Stelle, ma che è stata poi firmata da tutti i partiti di opposizione, con la quale si impegna la Giunta regionale ad "aggiornare l’assetto del Piano vaccinale regionale, adeguandosi alle recenti raccomandazioni ministeriali, garantendo la massima priorità alla vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili e con disabilità gravi". Una mozione che ha creato qualche screzio tra i banchi della Lega, perché alcuni consiglieri ritenevano non fosse da votare una mozione che, a loro dire, ribadiva quanto già previsto dalla stessa Giunta. Alla fine proprio tre consiglieri regionali del Carroccio – Emanuele Monti, Silvia Scurati e Alessandra Capellari – non hanno votato.

"La priorità vaccinale per le persone vulnerabili e iper vulnerabili è un punto fermo della campagna vaccinale di Regione Lombardia – fa sapere Alessandra Locatelli, assessore regionale a Famiglia, Solidarietà sociale e Disabilità nel suo intervento in aula –. Nelle ultime settimane ho avuto modo di confrontarmi con varie associazioni e con i familiari di persone estremamente fragili: comprendo bene il loro stato d’animo e le loro preoccupazioni e per questa ragione ho programmato già per domani (oggi per chi legge ndr ) un altro incontro di concerto con l’assessorato al Welfare. Per quanto riguarda la prima fase vaccinale in molte strutture diurne e residenziali – sottolinea l’assessore in replica alla mozione – si è quasi completata la campagna di somministrazione. In contemporanea sta partendo anche la fase due, con la stesura degli elenchi e l’adesione alla vaccinazione per le persone più vulnerabili accudite a domicilio". Infine le parole del presidente della Regione, Attilio Fontana, sulla sospensione del vaccino Astrazeneca: "Sapere che Astrazeneca presenta dubbi sulla sua efficacia, ci angoscia. Speriamo che giovedì Ema possa dare una valutazione positiva e chiara rassicurando i nostri concittadini".

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