Nuovi positivi Magenta sfonda quota 600

In tutto il territorio i casi sono in aumento ma a una velocità minore rispetto alle scorse settimane

Superata la soglia dei 600 contagi dall’inizio della seconda fase della pandemia. "Abbiamo avuto 67 nuovi casi" ha fatto sapere il sindaco Chiara Calati. Con questi, il totale dei contagiati ha raggiunto quota 603. Di queste, 34 persone sono ricoverate all’ospedale da dove sono state dimesse 50 persone dopo un periodo di cura. I cittadini curati a casa con sintomi sono 250. I decessi sono saliti ad otto (uno in più proprio nelle ultime ore). I contagiati nel Magentino stanno aumentando, ma ad una velocità inferiore rispetto al passato. "È una buona notizia ma non è il punto d’arrivo" ha commentato Marco Ballarini sindaco di Corbetta. "Negli ospedali di Magenta e Abbiategrasso ci sono i ricoverati a causa del covid-19 sono 270". A Corbetta i casi positivi sono 331, 22 i ricoverati in ospedale (tre in terapia intensiva), 4 i dimessi e 122 guariti dall’inizio della seconda ondata. I deceduti sono quattro. Le classi in quarantena sono sette: dalla prossima settimana sei classi torneranno a scuola.

Un dato positivo si registra a Sedriano, dove i positivi nel giro di 24 ore sono scesi da 178 a 154. In ospedale ci sono ancora 20 persone. Rimangono a casa gli studenti di tre classi della scuola Fagnani e una classe della Villani di Roveda. Dall’inizio della pandemia, oltre 500 sedrianesi hanno contratto il coronavirus e 21 di loro sono poi deceduti. Ad Arluno i casi totali dall’inizio della pandemia sono stati 477, 283 i casi attivi. Sono guarite 174 persone. "Purtroppo è in continua crescita il numero dei decessi, che è salito a 20 (con l’aggiunta di altri due casi nelle ultime ore). Alcuni non residenti, ma solo domiciliati. Gli arlunesi ricoverati sono una ventina, in tutta la regione: gli ultimi sono stati portati a Brescia e a Cremona perché i nostri ospedali sono colmi". "Ho la sensazione - ha commentato il sindaco Moreno Agolli - che i guariti stiano crescendo, ma questo non ci deve esimere dall’obiettivo di frenare i contagi, facendo attenzione al mantenimento delle distanze". Le classi, dal nido alle medie, che sono costrette a stare a casa sono mediamente sei.

Giovanni Chiodini

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