Nuova ondata Covid, Galli: "Dai bambini ai nonni si sono reinfettate intere famiglie"

L'infettivologo avverte: "Non vanno confusi i catastrofismi con le previsioni dettate dai numeri. La pandemia non è finita, il problema è ancora presente e va considerato con tutta l'attenzione necessaria"

"Da vaccinati l'infezione da Sars-Cov-2 fa sicuramente meno paura. Ormai abbiamo imparato tutti che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori del virus, non dal contagio". Lo ha sottolineato Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, ricordando che "abbiamo avuto un fiorire di varianti che probabilmente  hanno trovato il modo di essere selezionate nel Sud del mondo questo inverno". Per l'infettivologo, però, l'attenzione non può cadere, anche alla luce dell'aumento dei contagi, che ieri in itala ha fatto registrare 34.444 contagi e un tasso di positività al 20,2%. Numeri che in passato avrebbero fatto davvero paura ma che, nonostante l'immunizzazione di larga parte della popolazione, non possono passare inosservati.

"Non confondere i catastrofismi con le previsioni"

"Talvolta - osserva Galli -  la rassicurazione generica fa molto più danno di un sano atteggiamento prudenziale. Prudenza vuol dire anche cultura della responsabilità individuale. Non vanno confusi i catastrofismi con le previsioni dettate dai numeri. Se si vuole dire che, rispetto ad un'ondata pandemica, non siamo in una situazione comparabile a quella degli anni scorsi, sono assolutamente d'accordo. Se si vuole dire che la pandemia è finita, e vogliamo stabilirlo per decreto, non lo sono: questa affermazione non è suffragata da dati scientifici. Il problema è ancora presente e va considerato con tutta l'attenzione necessaria". 

Senza vaccino oltre il 60% dei bimbi 

"Nessuna polemica" - sottolinea l'infettivologo, rispondendo a distanza al direttore generale dell'Istituto Spallanzani, Francesco Vaia, secondo il quale, in questa fase pandemica, non c'è nessun allarme e vanno evitati i catastrofismi ovviamente ma non possiamo ancora permetterci un atteggiamento da 'voltiamo pagina tanto la cosa non è più importante'. Continua ad esserlo per le persone più fragili e anziane. E vale la pena di ricordare che mancano completamente di copertura vaccinale più del 60% dei bambini tra i 5 e gli 11 anni e il 13% dei ragazzi tra i 12 e i 19". Non sarà quindi come in passato "ma osserviamo, nelle ultime settimane, nuclei familiari interi che si sono reinfettati, a partire dai bambini per arrivare ai nonni. E non a tutti i nonni è andata bene. Se questo non interessa più a nessuno alzo le mani, ma sentire dire che tutto è passato e tutto va bene non è logico né accettabile e, soprattutto non ha alcuna base scientifica", conclude Galli.

A Pavia 1.500 alunni in classe con le mascherine

A meno di un mese dall'inizio dell'anno scolastico, nel Pavese 1.500 alunni tornano in classe con la mascherina. In ognuna delle 74 classi della provincia (8 nidi e scuole dell’infanzia, 31 elementari, 22 medie e 13 superiori) è stato riscontrato almeno un caso di positività. Di conseguenza, come prevede la norma, l’alunno che ha contratto il Covid deve rimanere a casa 14 giorni mentre i suoi compagni possono rientrare in aula indossando la mascherina Ffp2.