Nuova mappa Governare la transizione

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Maurizio

Del Conte*

è uno strano senso di sospensione a Milano. È come se il mese di agosto rappresentasse l’ultima occasione per non pensare al futuro. In tempi ordinari le vacanze estive servivano per staccare dalla routine. Ma non c’è stata nessuna routine in questo 2020, men che meno per quanto riguarda il lavoro. Tra chiusure forzate, cassa integrazione e smart working i ritmi della città

e del lavoro sono stati stravolti. Le analisi dei flussi occupazionali ci dicono che a settembre ci ritroveremo con una nuova mappa del lavoro. L’emorragia occupazionale è già in atto e l’illusione di tamponarla con il blocco dei licenziamenti sta aprendo altre falle nel mercato del lavoro. Le imprese hanno risposto al divieto di licenziare non rinnovando i contratti a termine, con il risultato che in pochi mesi si sono già persi oltre seicentomila posti di lavoro in tutta Italia. Ma il vero cambiamento che ci attende è nella composizione del mercato del lavoro, che vedrà molte professioni scomparire, mentre la domanda delle imprese si sposterà verso nuove competenze. E proprio su questo cambiamento si giocherà la sfida della Milano post Covid. Le Istituzioni del territorio, insieme alle rappresentanze delle imprese e ai sindacati, possono giocare un ruolo decisivo nell’intercettare il cambiamento del lavoro, per governarlo e non subirlo. Occorre che stringano un patto con un obbiettivo preciso: accompagnare chi ha perso il lavoro lungo un percorso di riconversione professionale disegnato in funzione delle nuove competenze richieste dalle imprese, nel rispetto della legalità e dei diritti. Milano potrà uscire da questa crisi più forte di prima se saprà creare progettualità, investire risorse economiche e assumere un impegno condiviso per guidare la transizione verso i nuovi saperi del lavoro.

*Università Bocconi

e presidente Afol

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