
Nuova Giunta, il punto Lega, il Bertolaso bis costa In Forza Italia è corsa a 3 Per FdI il nodo Cattaneo
di Giambattista Anastasio
C’è ancora più di un nodo da sciogliere tra i partiti del centrodestra, ma anche al loro interno, prima che possa essere definita la nuova Giunta regionale, la seconda presieduta da Attilio Fontana. Nodi che dovranno essere sciolti entro la fine di settimana prossima, quella annunciata come decisiva. Partendo dalla Lega, il partito del presidente della Regione, le questioni da dirimere sono soprattutto tre. Della prima si è detto: la riconferma di Guido Bertolaso all’assessorato al Welfare sembra molto probabile e l’ex capo della Protezione Civile sarà riconfermato in quota Lombardia Ideale (leggi: quota Fontana), non Lega. Il punto, però, è il perimetro delle deleghe. Se dovesse restare tale e quale, Fratelli d’Italia avrebbe diritto a ottenere quasi tutti gli altri assessorati di peso: Bilancio, Infrastrutture e Trasporti, Agricoltura. In bilico, a quel punto, anche l’assessorato alle Attività produttive e allo Sviluppo economico, che il Carroccio vorrebbe restasse a Guido Guidesi, anche a costo di qualche spacchettamento. Uno scenario sulla quale la Lega deve e vuole riflettere. Inconsueto che il partito che esprime il governatore non esprima l’assessore al Bilancio. Al tempo stesso, però, non era mai accaduto, finora, che il partito che esprime il governatore esprimesse anche il titolare della sanità. La via d’uscita per bilanciare i pesi potrebbe essere, come riportato, lo spacchettamento delle deleghe del Welfare. Scenario sul quale Bertolaso è tiepido. Il secondo nodo interno alla Lega è la volontà di premiare il buon risultato elettorale di Lombardia Ideale, la civica di Fontana. L’attuale suddivisione degli assessorati, però, non ne contempla alcuno per tale lista. Giacomo Cosentino dovrebbe quindi accontentarsi di un posto da sottosegretario ma la questione non è ancora così pacifica. Il terzo ed ultimo nodo in casa Lega riguarda le sorti di assessori uscenti che hanno un peso nel partito: Davide Caparini, Stefano Bolognini e Fabio Rolfi. Per i primi due il ballottaggio è tra un posto a Roma e la permanenza in Lombardia, più probabilmente come sottosegretari. Il terzo ha un patto con Matteo Salvini per conservare il posto nella Giunta lombarda in attesa dell’esito delle Comunali di Brescia, che Rolfi correrà da candidato sindaco.
In Forza Italia, allo stato attuale, ci sono 4 candidati per 3 posti. Agli azzurri sono destinati, infatti, due assessorati e un sottosegretario. Un posto da assessore pare blindato ed è destinato a Simona Tironi, rieletta a Brescia con 8.671 preferenze, ben 6.189 in più rispetto al 2018. Per gli altri due è derby tra Gianluca Comazzi, Ruggero Invernizzi e Jonathan Lobati. Comazzi ha dalla sua le quasi 8mila preferenze ottenute a Milano, abbastanza per risultare il secondo più votato nel centrodestra tra città e hinterland, ma anche il fatto che un suo ingresso nell’esecutivo riaprirebbe le porte del Consiglio regionale a Giulio Gallera. Milano e Brescia, altro argomento pro-Comazzi, sono, poi, le uniche due province in cui Forza Italia ha preso seggi pieni, in altre li ha ottenuti col meccanismo dei resti. Il pavese Invernizzi, però, è spinto da Alessandro Cattaneo, capogruppo dei forzisti alla Camera. Mentre Lobati è spinto da Alessandro Sorte, che vuole un assessorato per Bergamo. Infine Fratelli d’Italia, primo partito in Lombardia, che, oltre al nodo della sanità, deve sciogliere, a quanto si apprende, anche quello legato a Raffaele Cattaneo, candidatosi con i centristi di Noi Modeati: Giorgia Meloni si sarebbe infatti impegnata con Maurizio Lupi a garantire un posto all’assessore uscente all’Ambiente.