Nuova casa per la “Madonna dei Tencìtt“. Presto il restauro

La tela, in via Laghetto dal 1630, era compromessa da sole e intemperie ed è stata trasferita al Museo del Policlinico, dove è visibile gratis

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La tela della “Madonna dei Tencìtt“ ha cambiato casa: dall’originaria postazione sulla facciata di vicolo Laghetto 2, in pieno centro, è stata trasportata al Policlinico con il quale il Comune di Milano, proprietario, siglerà a breve un accordo di comodato gratuito destinato alla futura valorizzazione dell’opera. All’origine del “trasloco“, il fatto che la tela (di 243x143 centimetri), incorniciata e inserita in una teca, fosse compromessa a causa della sua esposizione al sole e alle intemperie. "Ha un grande valore storico – si legge in una nota di Palazzo Marino – perché rappresenta la più antica attestazione pittorica del Lazzaretto di Milano, la cui pianta si trova raffigurata ai piedi del dipinto". Il quadro è un ex voto raffigurante la Vergine con i santi Sebastiano, Rocco e Carlo Borromeo, commissionato nel dicembre del 1630 dai “tencìtt“, i carbonai milanesi, così chiamati perché nell’afferrare i carichi si sporcavano fino a sembrare tinti ("tencc") di nero, per ringraziare Maria di averli preservati dall’epidemia di peste che agli inizi del secolo aveva decimato la città. La leggenda narra che in questo luogo i cittadini restarono immuni dal morbo. Per preservare la tela dal degrado, il Comune ha deciso di trasferirla in un luogo sicuro e ugualmente aperto al pubblico. Il dipinto è stato così rimosso lo scorso 18 luglio, grazie a MM Casa, ed è stato trasportato al Policlinico di Milano. La Giunta comunale ha approvato la sottoscrizione di un contratto di comodato gratuito di durata decennale, eventualmente rinnovabile, con il Policlinico.

Strettissimo è il legame storico tra l’ospedale e il Lazzaretto, che è stato voluto, costruito e amministrato per secoli dall’ente ospedaliero. Il dipinto è ora accolto nello spazio “I Tesori della Ca’ Granda”, in via Francesco Sforza 28, aperto al pubblico dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18, con accesso gratuito. In autunno, grazie a un accordo tra il Castello Sforzesco e la scuola di restauro dell’Accademia di Brera, l’opera verrà restaurata e potrà essere ammirata dai visitatori nel 2023, anno del 150esimo anniversario della scomparsa di Alessandro Manzoni. Al posto del dipinto è ora collocato un poster informativo che sarà sostituito da una stampa a colori su tela in scala 1:1.

M.V.

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