Nubi sempre più scure su Italtel: "Necessario l’intervento pubblico"

All’indomani dell’incontro con Mise e direzioni aziendali i sindacati lanciano un appello per evitare nuovi tagli

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"Siamo molto preoccupati rispetto al futuro dell’Italtel, azienda che rappresenta un pezzo di storia delle telecomunicazioni di questo Paese. Serve un intervento pubblico per salvaguardare l’integrità del gruppo". All’indomani dell’incontro in videoconferenza tra organizzazioni sindacali, Ministero, direzioni aziendali di Italtel e Exprivia (azionista di maggioranza), coordinamento nazionale delle Rsu e rappresentanti delle Regioni Lombardia, Lazio e Sicilia, Marco Giglio, Roberta Turi e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Italtel chiedono allo Stato di mettere in campo tutte le azioni per salvare il colosso delle telecomunicazioni. Anni di cassa, contratti di solidarietà, tagli di posti di lavoro e l’acquisizione da parte di Exprivia, non sono bastati e nella sede più grande del gruppo, quella di Settimo con i suoi 900 dipendenti, aumentano i timori per il fututo.

"L’azienda è oggi in grande difficoltà, insieme ad altre imprese del settore, a causa della riduzione del volume delle commesse Tim rispetto al 2018 e al rallentamento delle attività che svolgono per Open Fiber, che hanno prodotto una drastica diminuzione del fatturato nel 2019", spiegano i sindacali. Il Tribunale ad aprile ha fissato in 120 giorni il termine per la presentazione della domanda definitiva di concordato o per quella di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti. Per Fim, Fiom e Uilm, è necessario che "vengano fatti tutti i passaggi per un nuovo accordo di ristrutturazione del debito".

 

 

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