"Non sarei a mio agio da cardinale Verso il Papa solo parole scherzose"

L’arcevescovo Delpini chiarisce quanto detto una settimana fa. Nessuna volontà di polemizzare con Bergoglio

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di Giambattista Anastasio

Non voleva criticare il Papa ma solo essere "un po’ spiritoso". E, in ogni caso, assicura di non avere alcuna intenzione di fare il cardinale perché non si sentirebbe a proprio agio: l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, sceglie l’apertura ufficiale dell’anno pastorale della Diocesi ambrosiana per chiarire il suo pensiero sulla mancata nomina a cardinale che tanto rumore aveva fatto. Non erano infatti passate per nulla inosservate le sue parole pronunciate durante il pontificale per Sant’Abbondio, patrono di Como, città il cui vescovo, Oscar Cantoni, è stato nominato a fine agosto cardinale da Papa Bergoglio.

"Neanche il Padreterno sa che cosa pensino i gesuiti", aveva detto Delpini in quell’occasione, appena una settimana fa, citando tre possibili cause della sua mancata nomina: "Il Papa deve aver pensato che l’arcivescovo di Milano ha già tanto da fare", "il Papa ha pensato: quei bauscia di Milano non sanno neanche dov’è Roma" e infine la motivazione calcistica, vista e considerata la passione di Bergoglio per il pallone: "Il Papa è tifoso del River Plate, che non ha mai vinto niente, quindi forse ha pensato che quelli di Como potrebbero essere un po’ in sintonia, perché si sa che lo scudetto è a Milano". Giusto il riferimento ai campioni d’Italia, titolo attualmente detenuto da una delle due squadre milanesi, il Milan. Imperfetto, invece, il riferimento alla fede calcistica del Papa che, in realtà, è un grande tifoso non del River ma di un’altra squadra argentina: il San Lorenzo. Ad ogni modo, queste spiegazioni, per Delpini, volevano essere ironiche e scherzose, invece sono state interpretate da molti come critiche nei confronti di Bergoglio.

Ed ecco quindi perché a distanza di sette giorni da quelle sue parole, l’arcivescovo milanese ha voluto chiarirle: "Volendo essere un po’ spiritoso nel salutare un caro amico, non sono stato capito nelle mie reali intenzioni", ha spiegato ieri al termine della messa in Duomo, aggiungendo di essere "contento per la nomina di Oscar; ho molta stima di lui, lo conosco da tempo e penso possa dare buoni consigli al Papa".

È quindi senza porpora e tale intende restare l’arcivescovo di una Diocesi che non è certo l’unica tra le principali in Italia a essere rimasta senza nomine nel corso degli otto Concistori del pontificato di Papa Bergoglio: "Vorrei dire che io non desidero diventare cardinale, non mi sentirei proprio a mio agio – ha sottolineato Delpini –. La Chiesa di Milano, però, non deve sentirsi diminuita nel suo prestigio e nella sua bellezza se il vescovo, o almeno questo vescovo, non è cardinale". "E l’ultima cosa che voglio dire è che io sono del tutto d’accordo con il Papa che non procede per inerzia nella scelta dei cardinali, ma prende decisioni con criteri che lui ritiene opportuni", ha concluso Delpini per mettere fine a una polemica che tale non voleva essere.

mail: giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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