"Non cancellate Villa Angelino"

La proprietà vuole trasformarla in una palazzina moderna, siti-in dell’associazione Orizzonte per dire no

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di Alessandra Zanardi

Quale futuro per Villa Angelino? Il dibattito resta acceso anche sull’onda di un sit-in organizzato ieri dall’associazione Orizzonte, che si batte per cercare di salvare l’antico stabile da un possibile abbattimento. Quella all’angolo tra le vie Costituzione e Trieste è una villa che risale all’inizio del Novecento e rappresenta dunque un pezzetto della storia di San Giuliano. Dopo la recente scomparsa di Rita Angelino, nata e vissuta in quella casa fino all’età di 96 anni, l’immobile è passato in capo alla società di costruzioni che lo aveva già acquisito in precedenza, concedendo alla signora Angelino l’usufrutto.

L’intenzione dell’impresa è trasformare la villa in una moderna palazzina in classe energetica "A". Si presume dunque che l’abitazione originaria verrà abbattuta per fare spazio alla nuova costruzione e il colpo di spugna cancellerà anche il giardino, dove per altro si trovano due secolari cedri del Libano. Nei giorni scorsi, dopo un primo appello lanciato da Orizzonte per cercare di salvare gli alberi e l’impianto originario della casa, sul tema è intervenuto il sindaco Marco Segala, che ha lasciato poche speranze rispetto ad un recupero edilizio rispettoso dell’esistente. È dal 1966 che "quell’area è sempre stata prevista come edificabile, ad uso residenziale - ha spiegato il primo cittadino -; ne sono dimostrazione tutti i piani urbanistici susseguitisi negli anni, che non hanno mai rilevato un interesse né architettonico per l’immobile, né paesaggistico. Neppure la Soprintendenza ha mai emesso alcun decreto che apponesse un vincolo diretto di tutela". Ma il presidente di Orizzonte Paolo Rausa non ci sta. "La Soprintendenza - dice - non si è pronunciata perché, ad oggi, non è mai stata interpellata. Il Comune, al contrario, avrebbe potuto e dovuto coinvolgerla".

L’associazione resta convinta che la villa rappresenti un patrimonio storico che vale la pena tutelare. Al sit-in hanno partecipato alcuni cittadini. Con l’occasione è stata avviata una petizione, con la quale chiedere a Comune e Soprintendenza "di ritirare la concessione edilizia che autorizza l’abbattimento" e apporre un vincolo "che autorizzi solo la manutenzione ordinaria dell’edificio". L’appello si può sottoscrivere al link https:chng.itm9NFytw8Yw.

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