Milano - Circa 250 persone, animatori della composita galassia no vax e no green pass, si sono ritrovate oggi, sabato 12 febbraio, all'Arco della Pace per ricordare Luc Montagnier, premio Nobel per le sue ricerche sull'Aids e, ultimamente, accanito sostenitore e diffusore di teorie antivacciniste.
"La lezione che rimane viva è che la scienza se vuole essere scienza e vuole essere creduta da tutti non può diventare un dogma". Queste le parole del leader di Italexit, l'ex parlamentare del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone, alla fiaccolata organizzata in nome dello scienziato francese. "Potete capire il dolore che ci ha preso quando abbiamo saputo della morte del prof e sono contento che lo abbiamo voluto ricordare, qui a Milano, a Roma, a Bologna e in diverse piazze", ha detto Paragone, condividendo con le circa 250 persone scese in piazza per ricordare il premio Nobel diventato idolo no vax, alcuni ricordi personali che lo legano a Montagnier, che il mese scorso aveva partecipato a Milano a una manifestazione no green pass, organizzata proprio da Paragone.
"Quando la scienza dice che quella parte che non accetta la divulgazione dominante è degna di offese, allora non è più scienza ma è fanatismo - ha affermato il senatore fra gli applausi - Quando un medico arriva a negare le cure, quando un ricercatore inizia a offendere i cittadini, allora non è più una scienza degna della nostra considerazione, non so se sia fascismo, ma di sicuro non è democrazia". Al termine del suo intervento si è levato il coro "Montagnier, Montagnier", prima di un minuto di silenzio per ricordare il premio Nobel per la medicina, morto a 89 anni.
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