Corteo no green pass, denunciati 40 anarchici

La Digos consegnerà un'informativa dettagliata su ogni persona identificata al capo dell’antiterrorismo Alberto Nobili

 Un corteo contro il Green pass a Milano

Un corteo contro il Green pass a Milano

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Sono quaranta gli antagonisti-anarchici identificati, assieme ad un’altra sessantina di persone, dopo il corteo "no green pass" che ha sfilato per il centro di Milano sabato scorso, a cui hanno preso parte oltre 10mila manifestanti. I 40 antagonisti, che rapprsentano i maggiori "fomentatori" dei cortei, come ha spiegato il capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, sono stati tutti denunciati.

Gli investigatori della Digos nei prossimi giorni consegneranno un’informativa più dettagliata a Nobili. E gli anarchici, provenienti anche da Varese, che sono riusciti in più occasioni anche a prendere la testa del corteo, di conseguenza verranno indagati per interruzione di servizio pubblico, violenza privata, istigazione a disobbedire alle leggi e per manifestazione non preavvisata.

Gli stessi reati già contestati ad altre otto persone dopo il corteo di sabato, mentre un romeno di 20 anni e un milanese di 58 sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri per entrambi è stato convalidato l’arresto, ma sono stati rimessi in libertà, solo uno con l’obbligo di firma. Il 58enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il giovane romeno, regolare e con un lavoro fisso, ha voluto dare la sua versione negando di aver minacciato e opposto resistenza agli agenti. Ha raccontato di aver saputo del corteo facendo una banale ricerca su Google e di aver deciso di pendere parte. "Non avevo intenzione di andare alla Cgil – così si è giustificato – e sapevo che la manifestazione si sarebbe sciolta a Porta Nuova". Successivamente il giudice, accogliendo le richiesta del difensore, lo ha rimesso in libertà considerata anche "la giovane età" e non senza una raccomandazione: "In Italia c’è la libertà di manifestazione, purché sia autorizzata e non ci sia violenza". Ora i due verranno processati, uno il prossimo mese e l’altro a gennaio.

Quello di sabato scorso è stato un ennesimo giorno di proteste con tantissimi disagi in città, con le forze dell’ordine impegnate a respingere tentativi di azioni contro obiettivi sensibili, come la sede della Cgil di corso di Porta Vittoria. Da quando sono cominciate le manifestazioni "no green pass", che hanno registrato diversi episodi di violenze in particolare il 28 agosto con l’assalto da parte di no vax a un gazebo del Movimento 5 stelle, le denunce per vari reati a Milano sono state circa 220.