No Green pass, scontri a Roma: manifestazione davanti alla sede Cgil di Milano

Il sindaco Sala: "I partiti di destra prendano le distanze dai neofascisti". Emanuele Fiano: "Sciogliere Forza Nuova"

Manifestazione davanti alla sede Cgil di Milano (Foto Facebook Cgil)

Manifestazione davanti alla sede Cgil di Milano (Foto Facebook Cgil)

Milano, 10 ottobre 2021 - Questa mattina, davanti alla sede del Cgil, una folla di persone ha manifestato contro l'attacco di ieri alla sede di Roma'Mai più fascismi' è la scritta enorme che sovrasta il portone d'ingresso della Camera del lavoro, proprio sopra a dove è stato sistemato il microfono per i discorsi al presidio di solidarietà. Presenti delegati, persone con le bandiere della Cgil, persone singole, politici come la segretaria milanese del PD Silvia Roggiani, quello regionale Vinicio Peluffi, il deputato Emanuele Fiano, il senatore Franco Mirabelli, e poi l'europarlamentare Pierfrancesco Majorino, gli assessori Alessia Cappello e Pierfrancesco Maran, il sottosegretario all'Interno Ivan Scalfarotto e esponenti di Cisl, Uil, dell'Anpi. Ma è all'arrivo del sindaco di Milano che è scoppiato l'applauso spontaneo.

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Sala: "I partiti di destra prendano le distanze dai neofascisti"

"In questi momenti il sindaco deve esserci" ha detto Sala spiegando, dopo il corteo no green pass di Roma (a anche di Milano), che "c'è il diritto di manifestare ma c'è modo e modo". E ha sottolineato: "Giusto il diritto a manifestare, è chiaro che è in atto una grande strumentalizzazione politica. Ma se ti fai guidare da evidenti nazifascisti accetti quel tipo di guida". "Io ho provato oggi a rivolgermi ai tanti che sono in piazza - ha proseguito - per metterli all'erta rispetto al fatto che si stanno facendo strumentalizzare". Poi, il primo cittadino ha chiesto "che i partiti di destra prendano le distanze con i fatti, non con le interviste, dai movimenti neofascisti".  "A Milano e Torino sono state elette persone di matrice fascista e questo non è accettabile" ha aggiunto. "Credo che Giorgia Meloni debba agire e buttar fuori persone che evidentemente non rappresentano gli insegnamenti della nostra Costituzione", ha sottolineato Sala.  Alla domanda se dovrebbe espellere anche eletti a Milano, il sindaco ha risposto che "ci penserà lei. Però sì ". "Io - ha  proseguito - sono rimasto sorpreso come tutti nel vedere filmati e dichiarazioni della consigliera Valcepina". "Cosa deve fare un sindaco? Prima di tutto far rispettare la Costituzione" ha ancora sottolineato. "Indossare la fascia tricolore vuol dire essere fedeli alla Costituzione e allora io voglio fermamente essere il sindaco di tutti". "Però i principi ci sono" ha aggiunto spiegando la sua decisione di far votare in Consiglio comunale un atto di condanna del fascismo.  Sala ha preso posizione anche sul suo profilo Facebbok, dove ha scritto: "Il nostro posto è qui, alla Camera del Lavoro, al fianco della CGIL Confederazione Generale Italiana del Lavoro e di tutte le forze e le istituzioni democratiche del Paese. Non possiamo restare indifferenti alla violenza squadrista e all'intolleranza". "Milano - ha aggiunto - non si volta dall'altra parte. Milano è antifascista".

Fiano: "Mozione alla Camera per sciogliere Forz anUova"

"Domani - ha detto il deputato Dem Emanuele Fiano - il Pd presenterà alla Camera una mozione urgente per chiedere lo scioglimento per decreto di Forza Nuova, non è più possibile tollerare nel nostro Paese le violenze fasciste di cui costoro si rendono responsabili, l'attacco di ieri alla Cgil rappresenta un punto di non ritorno".

Cgil Milano: "Escalation, stare in guardia"

"Da 12 settimane ci sono persone che strumentalizzano la parola libertà e paralizzano le città. Bisogna fare di più, evitare la sottovalutazione e non abbassare la guardia": Massimo Bonini, segretario della Cgil di Milano, è partito da questo - nel suo intervento al presidio davanti alla Camera del lavoro - per dire ai partecipanti che "dobbiamo tutti considerarci costantemente in mobilitazione". "Abbiamo la preoccupazione che ci sia una escalation" ha aggiunto ricordando che cento anni fa l'inizio del fascismo è stato con gli attacchi alle sedi della Camera del lavoro. L'attenzione è soprattutto il 15 ottobre quando entrerà in vigore l'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro che rischia di diventare "una data simbolo". Secondo il sindacalista, il governo dovrebbe introdurre l'obbligo vaccinale e "applicare le parti della costituzione che avrebbe già dovuto mettere fuori legge le associazioni neofasciste".  Oggi, ha poi ricordato il segretario di Milano, "tutte le Camere del lavoro d'Italia, da Nord a Sud, rimangono aperte e presidiate a difesa, non solo delle sedi sindacali della Cigl, ma anche, in maniera simbolica, di tutte le sedi sindacali di questo Paese a difesa della democrazia".

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Fontana: "Non c'è spazio per delinquenti e nostalgici"

"Ci siamo lasciati alle spalle il secolo dei totalitarismi con le sue tragedie e crimini contro l'umanita'. Nella democrazia italiana non c'e' piu' spazio per delinquenti comuni e provocatori nostalgici", ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. "Con chi manifesta pacificamente, disponibili all'ascolto. Con chi usa la violenza - ha aggiunto - nessuna tolleranza. Solidarieta' alla Cgil per le violenze squadriste subite. E solidarieta' alle forze dell'ordine, ancora una volta chiamate a gestire in diverse citta' situazioni difficili". 

Roma, assalto alla sede Cgil

Sabato pomeriggio, a Roma, ci sono state scene di guerriglia urbana ed è stata attaccata in modo violento la sede nazionale della Cgil di corso d’Italia: migliaia di No Vax e No Green Pass si sono ritrovati in piazza del Popolo, sotto il palco montato ai piedi del Pincio, per ribellarsi contro l’utilizzo del lasciapassare verde per tornare al lavoro dal 15 di questo mese. Un insieme indistinto e indistinguibile di manifestanti arrivati da tutta Italia, con gruppi organizzati di destra, a cominciare da Forza Nuova, a gestire l’operazione: almeno 10 mila, ma i registi del raduno si spingono fino a parlare di 50 o addirittura 100 mila. Di sicuro una minoranza organizzata rispetto a milioni di cittadini che si sono vaccinati o che sono disponibili al tampone. Ma dalla protesta pacifica si è passati alla violenza. E così dalla piazza in fondo a Via del Corso un folto gruppo di manifestanti si è lanciato in un corteo non autorizzato che ha attraversato tutto il centro della città: la folla ha preso a calci i blindati, lanciato sedie, monopattini e bici elettriche contro le forze dell’ordine, sono comaprse bombe carta e lanci di petardi, la nebbia ha invaso le strade, i negozi hanno abbassato le saracinesche. Blindati e camionette arrivati in tutta fretta a proteggere i luoghi della politica. Ma non è bastato. Qualcuno ha raggiunto le transenne che circondano piazza Colonna, su cui si affaccia il palazzo del governo. Insulti a Mario Draghi, ai sindacati e ai giornalisti. Ma è anche la volta delle bandiere tricolori e dei saluti romani, dei neofascisti di Forza Nuova. Bloccati su Via Veneto, le frange più violente sono passate da Villa Borghese e si sono spostate verso corso d’Italia: ed è lì che sono arrivate a sfondare il portone della sede nazionale della Cgil. È l’atto più concretamente ma anche simbolicamente eclatante di un’escalation di violenza e di ribellismo che appare, però, preordinata e orchestrata da giorni.