"Niente grandi folle, ma alta qualità. Ecco il mio Salone inclusivo e green"

Maria Porro, presidente del Salone del Mobile: le installazioni potranno essere smontate dopo l’evento

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Stefania

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Conto alla rovescia per la sessantesima edizione del Salone del Mobile. Milano si prepara ad accogliere dal 7 al 12 giugno il popolo del design. Dimenticate, però, le precedenti edizioni. "Dopo due anni di Covid le nostre vite sono cambiate e anche il Salone cambia, imponendo una riflessione sui grandi eventi in presenza e sulle strategie", premette Maria Porro, presidente del Salone del Mobile. Milano.

Come sarà questa edizione?

"Inclusiva, sostenibile, culturale e digitale. Accanto alla dimensione fisica, in presenza, abbiamo potenziato tutta la versione digitale con una serie di servizi agli espositori e ai visitatori. Ad esempio tutti i prodotti, le novità presentate dalle aziende saranno scansionabili attraverso un Qrcode. Si avrà così la possibilità di usarlo come promemoria per scegliere gli oggetti che più interessano e quindi contattare le aziende. Ma avremo anche dirette in streaming dalla piattaforma digitale del Salone: domenica 5 giugno lo spettacolo di Roberto Bolle, alla Scala, è un esempio di cultura digitale inclusiva, di condivisione di tutte le risorse".

Sarà un Salone completo, con le Biennali Cucina e Bagno. E un SaloneSatellite con i suoi talenti under 35 aperto al pubblico, un layout completamente nuovo...

"Dopo due anni non potevamo chiedere di meglio, un’edizione ricca di presenze e progetti con 2.175 espositori – di cui 600 i designer del SaloneSatellite – con un 27% di aziende estere. Anche il palinsesto è ricco, confermata la presenza di Identità golose, il format prevede poi eventi collaterali, talk, mostre, come quella, gratuita, a Palazzo Reale. Insomma dentro e fuori dalla Fiera, il Salone conferma il suo radicamento nella città. Nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale andrà in scena questa monumentale installazione cinematografica, “La Scatola Magica“ curata da Davide Rampello, e dedicata agli undici valori che sono da sempre nel dna della manifestazione. Saranno proiettati undici film d’autore realizzati da altrettante grandi firme della regìa italiana. Un regalo alla città. Durerà due settimane, pure questa è una scelta per condividere il progetto con i milanesi e con tutti i visitatori internazionali. Non solo. Anche il bellissimo racconto attraverso i sei manifesti di Emiliano Ponzi testimoniano il rapporto fra il Salone e Milano. Un modo per regalare bellezza".

Come si traduce in pratica il concetto di sostenibilità in questa edizione del Salone?

"Sentiamo la responsabilità di essere fucina di creatività e acceleratori della transizione ecologica. Per la prima volta abbiamo adottato delle linee guida green per gli espositori. Un piccolo esempio: abbiamo rinunciato alla moquette per ridurre l’impatto inquinamento in tutti i padiglioni. E per l’esposizione del Compasso d’Oro abbiamo scelto un allestimento fluido, leggero, che può essere riutilizzato".

La pandemia ha imposto anche una riflessione seria sui temi dell’abitare e degli spazi pubblici.

"Molte aziende presenteranno delle novità, dai materiali agli arredi per nuovi spazi, fluidi, degli ambienti delle nostre case. La casa durante la pandemia è finita al centro delle nostre preoccupazioni. Siamo stati chiusi dentro e abbiamo avvertito la necessità di avere spazi multifunzioni. Una casa dove abbiamo bisogno di avere anche un luogo fisso per lavorare, dove interno ed esterno si compenetrano, dove anche il giardino o un piccolo spazio esterno diventano parte del tutto. Il progetto di Mario Cucinella, “Design with Nature“, offrirà, fra tutti gli altri, spunti interessanti di riflessione per il futuro della pratica progettuale".

Di che si tratta?

"Ragiona sui temi dell’economia circolare e del riuso, partendo dall’idea che la città sia la possibile “riserva” del futuro, dove trovare gran parte delle materie prime utili alla costruzione. In quest’ottica, le aree urbane diventano, di fatto, una nuova opportunità per ridurre l’impatto ambientale. Vi sorprenderemo con un plastico su Milano che racconterà tutto questo. Le parti che compongono “Design with Nature”, una volta terminato il Salone del Mobile, saranno smontabili, vivranno una nuova vita, avranno nuove destinazioni: una piccola biblioteca per una scuola, un’aula didattica, una seduta per uno spazio pubblico, un tavolo per un laboratorio. Stiamo definendo in questi giorni il tutto. Quello che si vuole dimostrare è che la transizione ecologica è già in atto e che le aziende possono essere protagoniste di questo cambiamento. Ripeto, sembra incredibile ma le città sono vere e proprie miniere di risorse e materiali recuperabili attraverso processi circolari".

Prima la pandemia, ora anche la guerra, mancheranno i russi e i cinesi....

"Stiamo cercando di allargare ad altri mercati. Abbiamo fortissimo interesse da parte dell’India, dell’Arabia Saudita. Dal canto nostro ricominciamo da una buona qualità e con il riproporre un’esperienza di grandissimo livello per tutti senza preoccuparci, come ho spiegato in varie occasioni, dei numeri. Non ci saranno certo le presenze del 2019, la città non sarebbe comunque pronta. La nostra missione è offrire un servizio agli espositori e ai visitatori, un Salone capace anche di emozionare, una vetrina, la migliore per il design. Riconfermato il progetto accoglienza con le scuole di design di Milano. Cento studenti guideranno i visitatori nella città e in fiera raccontando non solo il Salone ma anche gli eventi nella città. Quindi quale migliore auspicio di qusto per accogliere i visitatori internazionali?".

Che cosa s’aspetta da questa edizione?

"Il Salone è una forza perché c’è dietro una coralità di intenti, una visione, c’è una comunità che ha una missione precisa ed è questo che lo rende diverso da tutti gli altri. Da sempre, il Salone del Mobile è anche un luogo di dialogo, di costruzione, a Milano come nelle edizioni di Shanghai e di Mosca. Con la guerra ancora in atto in Ucraina crediamo ancor di più nel valore del nostro essere crocevia di culture e stili aperto al mondo".

C’è qualcosa che teme?

"No. L’esperienza di settembre scorso è stato un ottimo banco di prova. Sono stata in udienza dal nostro meraviglioso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e lui ancora ricordava con gioia l’evento di settembre, quasi gli brillavano gli occhi...ma forse non dovrei dirlo!".

L’edizione del 2023 tornerà in aprile?

"Portiamo a casa questa. Poi ci penseremo, sicuramente aprile è la finestra migliore. Giugno si è rivelata la scelta più corretta, prudente, vista la situazione pandemica. E siamo molto soddisfatti di averla fatta".

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