di Giambattista Anastasio Che la strada fosse fin dall’inizio tutta in salita e che la scadenza elettorale delle Regionali non fosse di alcun aiuto, lo si era già scritto su queste pagine. A fare il resto è stata, infine, la recente, anzi recentissima, rissa sull’incendio di via Bolla consumatasi via social network tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia, tra il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana, tra l’assessore comunale Pierfrancesco Maran e l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli. Risultato: poco o nulla cambierà nella gestione delle case popolari milanesi. Aler resterà Aler ed MM resterà MM. Non ci sarà alcuna fusione, alcuna Newco e, più in generale, non ci sarà alcun cambio di governance finalizzato ad unire l’Azienda Lombarda dell’Edilizia Residenziale, controllata dalla Regione, ed MM, controllata dal Comune. Tutt’al più potrà essere messo in campo quel che si sarebbe dovuto mettere in campo già da tempo: una collaborazione il più possibile seria e serrata su alcuni temi specifici. A certificare questo esito è stato l’incontro di maggioranza tenutosi nel primo pomeriggio di ieri a Palazzo Lombardia. Vi hanno preso parte Fontana, Mattinzoli, i capigruppo e i consiglieri regionali eletti a Milano ma anche i consiglieri comunali. La posizione condivisa è stata, come anticipato, di non procedere ad alcuna soluzione che tocchi l’attuale governance dell’edilizia popolare, ma di sondare la disponibilità del Comune a collaborare su alcuni temi che da Palazzo Lombardia vengono vissuti come vere e proprie disparità a danno di Aler. Non si tratta di temi nuovi. Secondo il centrodestra lombardo occorre che Palazzo Marino collabori più di quanto accada attualmente nella gestione degli sgomberi degli alloggi occupati da abusivi mettendo a disposizione la polizia locale anche nei casi in cui ci sia da liberare un alloggio Aler e fornendo a quanti sono allontanati dalle case ...
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