Spazi in nidi e materne, Sala lancia l’allarme

Il sindaco: ad oggi, a causa delle norme sul distanziamento, non potremmo accogliere tutti i 30mila bimbi iscritti

Un asilo

Un asilo

Milano, 3 luglio 2020 - Nidi e scuole materne senza spazi sufficienti per i 32mila bambini da 0 a 6 anni che ogni anno vengono accolti nelle strutture comunali. Il motivo è semplice: le regole sul distanziamento anti-contagio da coronavirus riducono, e di molto, gli spazi nelle 172 scuole materne e nei 254 nidi (104 a gestione diretta del Comune, 35 in appalto alle cooperative e 115 convenzionati con l’amministrazione municipale).

A lanciare l’allarme è il sindaco Giuseppe Sala, che ieri ha parlato della questione con l’assessore all’Educazione Laura Galimberti e a margine di un appuntamento a Cimiano ha spiegato ai cronisti: "Vedo un grande problema su nidi e materne, che nasce dal fatto che, non essendo facile garantire il distanziamento, ad oggi tecnicamente non potremmo accogliere tutti i circa 30 mila bambini che sono nelle strutture del Comune". Un problema di non facile soluzione, tanto che fino a ieri non è stata ancora individuata una soluzione. Reperire nuovi spazi per nidi e materne? Trovare un modo per garantire il distanziamento nelle attuali strutture? Domande che per ora restano senza risposta, anche perché le linee-guida fornite dal Governo non chiariscono tutti i dubbi. Non basta. Oltre ai 32 mila iscritti, il Comune dovrà gestire anche i circa 4 mila bambini in lista d’attesa per entrare nelle strutture già con carenze di spazi a causa dell’emergenza Covid-19. "Un altro problema – continua il primo cittadino –. Ad oggi abbiamo liste d’attesa che abbiamo già verificato, ma non riusciamo a confermare lo spazio. Sono molto preoccupato per nidi e materne e, a seguire, per le scuole primarie e secondarie".

Eh, sì, perché Palazzo Marino deve fare i conti anche con la riduzione degli spazi per accogliere i 46mila studenti delle elementari e i 29 mila delle medie. Su questo fronte, però, l’assessore all’Edilizia scolastica Paolo Limonta sta già lavorando a un piano che prevede di reperire nuovi spazi in strutture comunali, oratori e, se sarà necessario, di utilizzare anche nuove strutture prefabbricate. Situazione complicata, ma che l’assessorato conta di risolvere prima del rientro degli alunni nelle aule, il prossimo 14 settembre. Tant’è. Non sembrano esserci problemi, invece, per il ritorno degli studenti alla Statale, alla Cattolica e al Politecnico. Ieri il ministro dell’Università Gaetano Manfredi ha annunciato che a settembre gli universitari potranno tornare a far lezione di persona nelle sedi degli Atenei, davanti ai professori e di fianco ai propri colleghi di studio. Basta con la didattica on line. Sala, in questo caso, sorride: "Sull’università la situazione mi sembra instradata".  

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