Aggressione a Niccolò Bettarini, giudici: coltellate potevano ucciderlo

Le motivazioni della sentenza in Appello

Niccolò Bettarini in Tribunale

Niccolò Bettarini in Tribunale

Milano, 2 dicembre 2019 -  Erano "idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte" di Niccolò Bettarini i nove fendenti inferti al figlio di Simona Ventura e dell'ex calciatore Stefano Bettarini preso pure a calci e pugni la notte del primo luglio 2018 fuori dalla discoteca milanese 'Old Fashion'. E' quanto scrive la Corte d'Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 28 ottobre ha ridotto lievemente le pene rispetto al primo grado condannando tra i 5 e gli 8 anni di carcere i 4 giovani, processati con rito abbreviato per tentato omicidio.

Secondo i giudici, gli aggressori hanno "agito allo scopo di provocare" a Bettarini jr "un male non commisurabile, sicuramente gravissimo", e colui che materialmente lo ha accoltellato "ha diretto, con sicura ed univoca volontà i colpi alla parte superiore del corpo, ove sono collocati" gli "organi vitali". Il figlio della conduttrice, osserva la corte, non è morto grazie ai "movimenti" e alla sua "corporatura molto robusta" e per l'intervento "in suo soccorso" di alcuni amici. 

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