“New normal” e sanità integrativa Un ruolo chiave

Greta V.

Galimberti*

Siamo nella fase definita “new normal”, che ha imposto un’accelerazione rispetto all’innovazione dei servizi di welfare. Nella sanità integrativa i principali player del mercato - tra cui ASSIDIM - hanno garantito ad aziende e persone servizi mirati che si sono rivelati molto preziosi per affrontare al meglio la fase emergenziale. “È fuor di dubbio che dopo più di un anno e mezzo dal drammatico inizio del primo lockdown la sensibilità sul tema della salute sia cambiata molto in tutto il mondo“, ci dice Marcello Marchese, Presidente di ASSIDIM, la realtà che da 40 anni fornisce ai dipendenti delle oltre 1.800 aziende associate programmi di prevenzione e piani

sanitari che integrano e completano quello che offrono ai lavoratori il Servizio Sanitario Nazionale e i Fondi negoziali di appartenenza.

“Lo shock pandemico“, prosegue Marcello Marchese “ha evidenziato tutte le debolezze del Servizio Sanitario Nazionale, rivelando il ruolo complementare e di sostegno del cosiddetto ‘secondo pilastro’ assistenziale. Tra questi, la Cassa di Assistenza Sanitaria ASSIDIM, con specifiche coperture nate per fornire ai ricoverati Covid 19 un sostegno a un costo quasi irrisorio.” Inoltre sono nate nuove formule per lo smart working e soluzioni di tecnologia digitale per il benessere e la qualità della vita delle persone. ASSIDIM ha attivato il “Videoconsulto H24-77” con autoanalisi dei sintomi, soccorso immediato con ambulanze e una centrale medica vera, sempre online e telefonica.

“Un salto di qualità nella fruizione dei servizi da cui non si tornerà più indietro” aggiunge Marchese. “E abbiamo appena lanciato la nostra ‘App ASSIDIM MYCLINIC’ sviluppata con una realtà leader nei servizi assistenziali. L’esempio di quanto sia evoluto il supporto sul fronte delle soluzioni per il benessere delle persone”. Le grandi aziende sono già al lavoro, ma sono le PMI a dover fare un salto di consapevolezza: sono ancora troppo poche quelle che adottano piani sanitari e di protezione.

“Forse”

conclude Marchese “alcune PMI non sono nemmeno a conoscenza dei vantaggi fiscali e contributivi che queste soluzioni possono produrre sulla performance d’impresa e sulla motivazione dei collaboratori. Stiamo facendo un sondaggio ad hoc proprio per avere sul punto un quadro statistico su cui sviluppare azioni concrete”.

*Trendiest Media

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