Dieci anni sono passati dal sacrificio di Antonino Crisafulli (nella foto), l’ispettore del commissariato di via Fiume che perse la vita, travolto da un’auto, per salvare tre giovani rimasti coinvolti in un incidente. Era il 12 agosto 2012, e Crisafulli stava viaggiando lungo l’autostrada A14, diretto verso le vacanze. Nel tratto tra Marotta e Fano, l’ispettore sestese notò sulla corsia opposta un’auto ribaltata che rischiava di prendere fuoco. Lì dentro erano rimasti intrappolati tre ragazzi francesi. Dopo aver parcheggiato in sicurezza il proprio veicolo e aver fatto fermare gli altri segnalando il pericolo, Crisafulli tentò di attraversare la strada per soccorrere le vittime, ma dopo avere scavalcato il newjersey di cemento fu investito e ucciso da un’auto. "Eroe" fu subito chiamato. "Per il suo sacrificio e il suo esempio autentico di professionalità, generosità e attaccamento alla Patria", il Presidente della Repubblica gli conferì la Medaglia d’oro al valore civile. Il Comune lanciò una petizione, supportata anche dal Decanato, per potergli intitolare i giardini di piazza del Lavoro dove è stata anche installata una targa commemorativa (e nel 2014 un’altra fu inaugurata all’ingresso del commissariato). Proprio lì, dietro il municipio, ogni anno il 12 agosto si è svolta la commemorazione per ricordare il sacrificio di Crisafulli, morto per prestare soccorso a chi aveva bisogno mentre era fuori servizio. Non quest’anno. Nessuna cerimonia istituzionale è stata realizzata da parte del Comune. Nemmeno un comunicato stampa per il decennale di quel sacrificio. Il 12 agosto c’è stato solo un post su Facebook dell’assessore Gianni Fiorino, pubblicato a titolo personale di amico. Ad aprile, in occasione del Cammino della memoria, il sindacato autonomo di polizia ha organizzato un momento di ricordo, nel giardino a lui dedicato, a cui ha partecipato anche l’amministrazione. La.La.
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