Nel Sud Milano sos camici bianchi

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Una frazione, poco più di 3mila abitanti. Due medici di base, uno dei quali provvisorio. La popolazione reclama l’arrivo di un dottore con un incarico definitivo, per non dover sottostare a una situazione d’incertezza. Succede a Caleppio di Settala, dove i residenti si sentono come in un limbo. Uno dei camici bianchi presenti nella zona è rientrato in servizio dalla pensione per senso del dovere, ossia per evitare che i pazienti del collega precedente, trasferitosi in un altro comune, si ritrovassero senza assistenza. Un gesto lodevole, ma la realtà è che manca un medico in pianta organica. "Il sostituto ha un incarico temporaneo e questa situazione sta creando qualche disagio, tant’è che alcuni residenti preferiscono, per le visite, spostarsi fuori comune", spiega il sindaco Andrea Carlo. I cittadini hanno espresso il loro malcontento anche a margine di un recente incontro sul tema "La sanità pubblica in Lombardia e nell’Asst Melegnano Martesana", organizzato a Caleppio dai circoli locali dell’Acli col patrocinio del Comune. Con la serata-dibattito si è voluta ribadire la necessità di un consolidamento della medicina territoriale "a beneficio soprattutto di cronici e fragili – rimarca il segretario locale dell’Acli Alberto Allevi -. Il malato non va trattato alla stregua di un cliente, ma nell’ottica di una presa in carico". Settala non è l’unico comune a lamentare problemi. A Paullo l’ex sindaco Massimo Gatti, tra i fondatori del Coordinamento per il diritto alla salute Melegnano e Martesana, reclama un rilancio del distretto sanitario locale, dove negli ultimi tempi le prestazioni ambulatoriali si sono ridotte. "Oculistica, urologia e dermatologia sono solo alcuni dei servizi che mancano su 12 specialità".

Alessandra Zanardi

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