Nuovo disco e live in piazza, Nek non si ferma

Il cantante presenta la seconda parte de “Il mio gioco preferito’’. Stasera su Rtl 102.5 il concerto registrato nel cuore di Sassuolo

Nek

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Milano, 29 maggio 2020 - Quando pensava ormai di aver composto il suo Cubo di Rubik, Nek se l’è visto svanire tra le mani a causa del virus. E la copertina scelta per il secondo capitolo de “Il mio gioco preferito” sembra evocare proprio l’indeterminatezza con cui l’idolo di Sassuolo s’è trovato a fare i conti nel momento in cui è entrato in dirittura d’arrivo con la realizzazione di questi 10 nuovi brani, 3 dei quali prodotti o riveduti e corretti in cattività da “lockdown”, puntando più su suoni e sapori anni Ottanta che nella prima parte. C’è pure una versione di “E da qui”, singolo di dieci anni fa, ricantata con le figlie Beatrice e Martina. «Emozionante» e "surreale" sono invece i due sostantivi in cui Filippo-Nek sintetizza l’esperienza di essersi ritrovato lunedì scorso a cantare senza pubblico in Piazza della Rosa, davanti al Palazzo Ducale della sua Sassuolo. "Volevo dare una connotazione live a questi nuovi pezzi e l’ho fatto", ammette in collegamento da casa. "È stato strano, ma io fermo non ci sto neanche se mi puntano una pistola alla tempia. La musica non si ferma, la mia musica non si ferma, perché senza morirei". Il live verrà trasmesso in anteprima oggi, dalle 21, da Rtl 102.5 e poi sarà disponibile in streaming su YouTube. "D’altronde quelli tecnologici sono i soli mezzi di cui possiamo disporre al momento".

Pure il disco lo presenterà con degli “instore” digitali sul web. "Piuttosto che avere nulla, meglio piuttosto. Sarà l’occasione per parlare con i fans, per confrontarci su queste nuove canzoni, per parlare dell’uscita, speriamo, da questo difficile momento".

L’importante è darsi da dare. "Disco e concerto, vogliono rappresentare un segnale di ripartenza, in un momento in cui le alternative che si prospettano per la musica dal vivo sono diverse, dai concerti con pochi spettatori allo streaming a pagamento, passando per i concerti ’’in salotto’’, ma nessuno pienamente convincente. Neppure gli show formato drive-in. Te lo immagini cos’è ascoltare un concerto in auto? Non voglio precludermi, però, alcuna possibilità di portare la mia musica a più gente possibile".

Qual è la molla? "Sta nell’esigenza di condividere emozioni e sentimenti, soprattutto in un momento nel quale i rapporti umani sono fortemente vincolati da fattori ambientali esterni. In questo la famiglia mi ha dato tanto, perché è grazie alla serenità di casa che sono riuscito a ricavarmi momenti per lavorare e per scrivere. Questa quarantena mi ha aperto una strada ricca d’ispirazione e ho già da parte diverso materiale da utilizzare nei progetti futuri”.

Cosa la colpisce di questo parziale ritorno alla convivenza? "Il tentativo di rimozione di quello che è stato messo in atto da tante persone come meccanismo di difesa psicologica. Ci troviamo a vivere una nuova realtà e la mascherina è un buon punto di partenza per volerci un po’ più bene".

Uno dei nuovi brani, “Ssahh!!!”, critica le verità urlate di questi tempi. "Ultimamente siamo diventati, più del solito, tutti scienziati, tutti virologi, si è creato un vociare assordante in cui non si è capito più nulla. Il pezzo prova a fotografare quello che dovremmo evitare di essere".  

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