Milano, cannabis solo per maggiorenni: ma zero controlli

Uno su quattro chiede la carta d’identità

Geraldine entra in un negozio

Geraldine entra in un negozio

Milano, 14 giugno 2018 - «Non è  un prodotto medicinale, da combustione o alimentare: abbiamo scelto di non venderlo ai minori». Un messaggio che compare su siti internet, sulle etichette delle confezioni, nelle decine di negozi di cannabis legale spuntati a Milano e nell’hinterland sull’onda di un business in costante crescita. Ma il no alla vendita ai minori viene rispettato o resta solo sulla carta? I rivenditori chiedono i documenti?

Abbiamo voluto fare un test seguendo a distanza due ragazze, Silvia e Geraldine - 18 anni appena compiuti ma potrebbero essere benissimo minorenni - in tour fra i negozi di Milano, in cerca di marijuana da consumare con gli amici. Emerge che, per un minorenne, non è difficile procurarsi un prodotto legale, con basso livello di Thc. Che, però, non dovrebbe essere venduto agli under 18.

«Vorrei qualcosa di tranquillo da provare con gli amici», spiega Silvia al commesso del negozio Easyjoint in corso di Porta Nuova. Lui non le chiede se sia maggiorenne, ma conclude subito la vendita. «Ti faccio provare la più blanda - dice - non ha nessun effetto collaterale, anche se prendi la più forte non può fare nulla di male». E Silvia esce con una scatoletta da otto grammi, al prezzo di 17 euro, e una confezione omaggio di filtri indispensabili per fumare un’erba light che, però, viene presentata come prodotto «non da combustione». Stessa musica anche da Mad Hatter’s, il negozio aperto da poco in corso Buenos Aires. «Se ti piace ritorni, fammi sapere se ti è piaciuta», saluta la commessa. E Silvia porta a casa un’altra confezione, questa volta da due grammi. Sulle scatolette, tra l’altro, è esplicitato che è vietata la vendita ai minori di 18 anni. Un messaggio che compare anche sulla vetrina del negozio.

Entrambi gli store, va evidenziato, hanno emesso un regolare scontrino. Lo shopping di Geraldine si concentra invece in un’altra zona della città, fra le Colonne di San Lorenzo e Ticinese, frequentata da tanti giovanissimi. Geraldine entra al Cannabis Store Amsterdam Milano, in via Medici, e chiede consigli alla giovane commessa sulla qualità migliore. «Non ho mai fumato - sostiene - vorrei provare la cannabis legale». A questo punto la commessa propone varie scelte, snocciola le percentuali di principio attivo presenti in ogni tipologia di prodotto.

L’acquisto sembra andare per il meglio, procede senza particolari intoppi. Si arriva fino al bancone della cassa. Solo in quel momento, appena prima di pagare, constatato che nessuno le avrebbe chiesto un documento, Geraldine spiega di avere solo diciassette anni. «Sono minorenne, la posso comprare lo stesso?». La donna alla cassa risponde di non poterle vendere nulla, e lei è costretta a uscire dal negozio a mani vuote. A poca distanza, al Flower Farm di via Urbano III, la commessa si mostra subito inflessibile. E appena la ragazza varca la soglia del negozio chiede un documento attestante la maggiore età. «Sono maggiorenne ma ho lasciato a casa la carta d’identità», spiega Geraldine. La venditrice, però, non abbocca. Invita la giovane a uscire dal negozio, e a tornare solo con un documento valido alla mano. Senza carta d’identità niente erba light da fumare con gli amici.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro