Milano, riaprire i Navigli? Costerebbe 406 milioni

Il Politecnico di Milano, l'Università di Pavia, la Statale di Milano e la Bocconi hanno pubblicato uno studio di fattibilità commissionato dal Comune nel 2013 sulla riapertura dei Navigli

I Navigli (Newpress)

I Navigli (Newpress)

Milano, 16 gennaio 2016 - Riaprire 8,5 chilometri di cerchia interna dei Navigli come proposto da Giuseppe Sala? Costerebbe 406 milioni di euro. Il Politecnico di Milano, l'Università di Pavia, la Statale di Milano e la Bocconi hanno pubblicato nei mesi scorsi uno studio di fattibilità commissionato dal Comune nel 2013 sulla tematica.

Una relazione di centinaia di pagine, nata sulla spinta del referendum consultivo del 2011 nel quale quasi 500.000 milanesi chiesero all'amministrazione di procedere "gradualmente alla riattivazione idraulica e paesaggistica del sistema dei Navigli milanesi sulla base di uno specifico percorso progettuale di fattibilità". Ora il progetto c'è e il comitato promotore del referendum, Milanosimuove, rilancia con un'altra consultazione popolare, questa volta propositiva e vincolante, in base alle recenti modifiche allo Statuto di Palazzo Marino. Le prime 1.000 firme sono state raccolte e si attende il parere di ammissibilità del Collegio dei Garanti del Comune di Milano per partire con la raccolta delle 15mila firme necessarie. Di certo, dopo l'uscita di Sala, quello della riapertura dei Navigli è diventato un argomento sul quale si confronteranno tutti i candidati alle primarie del centrosinistra. Del resto lo scoperchiamento della Cerchia, anche se non è mai stato così d'attualità, è un tema ricorrente. "Se ne parla da tanto tempo - ricorda Empio Malara, presidente dell'Associazione amici dei Navigli -, ma dopo le elezioni i politici tendono a dimenticarsene. Siamo ben felici di sapere che qualcuno ci appoggia. A Sala chiederemo un impegno a partire dalla riapertura della Conca di Viarenna, un progetto ambientale molto importante che la nostra associazione ha donato al Comune e che spetta di essere realizzato da qualche decennio. Se vogliamo dare ai milanesi una dimostrazione di come sarebbe la nostra Milano con di nuovo l'acqua che scorre non si può che partire da lì". Lo stesso progetto del Politecnico prevede tre prototipi iniziali utili per estendere il progetto al resto del tracciato: la Conca dell'Incoronata, quella di Viarenna e la riapertura del tratto iniziale nord di via Melchiorre Gioia. Dell'intero tratto è stata analizzata la fattibilità degli interventi sotto il profilo architettonico, viabilistico, idrico, idrologico, idrogeologico ed economico, senza dimenticare gli aspetti legati alla comunicazione del progetto. Il risultato è che le ricadute economiche stimate sarebbero molto superiori ai costi anche se non mancano i problemi, a partire dalla gestione delle acque e dalla siccità che in questi mesi ha messo in crisi la rete dei Navigli esistente.

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