Riapertura dei Navigli, sì al referendum. Ma il Pd vuole garanzie su soldi e cantieri

In programma la discussione in Consiglio. La maggioranza presenta due ordini del giorno

Rendering Navigli

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Milano, 5 ottobre 2017 - Riapertura dei Navigli, il referendum è a un passo. Oggi pomeriggio in Consiglio comunale, dopo la relazione del sindaco Giuseppe Sala sul progetto da 150 milioni di euro per la realizzazione della via d’acqua dalla Martesana alla Darsena, la maggioranza di centrosinistra presenterà due ordini del giorno.

Il primo propone il via libera al referendum sul «sì» o «no» al progetto presentato dal sindaco lo scorso 26 luglio (sette chilometri di connessione idraulica), una consultazione definita nel documento «la migliore modalità per informare e raccogliere il consenso dei cittadini sul progetto», ma solo se abbinata all’election day delle elezioni regionali e politiche «in modo da contenere sensibilmente i costi della consultazione». Niente sprechi, dunque, anche perché un referendum sulla riapertura dei Navigli c’è già stato nel 2011: i «sì» furono il 94%.

Il secondo odg, invece, indica al sindaco tre condizioni da rispettare per realizzare la riapertura dei Navigli. Il primo paletto riguarda i finanziamenti. Il centrosinistra vorrebbe che sui 150 milioni indispensabili per creare le vie d’acqua, solo una minima parte sia sborsato dal Comune. Non a caso l’odg invita sindaco e Giunta «ad attivarsi verso tutti gli altri livelli istituzionali (Stato, Regione e Unione europea) e raccogliere eventuali disponibilità da parte dei privati al fine di condividere quanto più possibile i costi di realizzazione dell’intervento di riapertura». Il secondo paletto parla sempre delle fondi necessari per il progetto, «risorse che non abbiano un impatto negativo rispetto agli interventi previsti dall’amministrazione sui quartieri periferici». Il terzo e ultimo paletto, invece, invita il sindaco «a impegnarsi per ridurre l’impatto sulla mobilità degli interventi connessi alla riapertura sia attraverso una rigorosa gestione dei tempi, sia con riferimento allo sfruttamento di possibili sovrapposizioni con i cantieri della M4».

Le carte sono sul tavolo, la maggioranza appare compatta alla vigilia della seduta di oggi. Il capogruppo del Partito democratico Filippo Barberis conferma il via libera al referendum e aggiunge che «se i milanesi voteranno “sì’’ avvieremo anche un percorso di partecipazione sul modello del dibattito pubblico». L’opposizione di centrodestra, intanto, si schiera contro il referendum ma è più possibilista sul progetto. Il capogruppo di FI Gianluca Comazzi sottolinea che «l’apertura dei Navigli è una bella suggestione, ma gestita male da una sinistra in crisi di consensi. Dove verranno reperiti i fondi e quale impatto avranno i cantieri?». massimiliano.mingoia@ilgiorno.ne

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