Milano, narcotizzate e abusate dal manager: acquisite le accuse di quattro vittime

Si aggiungono alla violenza sulla studentessa per la quale Antonio Di Fazio è stato arrestato ed è a processo in abbreviato

Antonio Di Fazio

Antonio Di Fazio

Milano - Una sofferenza risparmiata: non hanno dovuto ripercorrere il loro dramma le quattro giovani ritenute dalla Procura di Milano vittime di Antonio Di Fazio, il manager arrestato lo scorso maggio e già a processo con rito abbreviato per il caso di una studentessa di 21 anni che avrebbe attirato nel suo appartamento, per poi narcotizzarla e infine abusare di lei e fotografarla. Infatti il gip Chiara Valori, che aveva fissato per ieri l’incidente probatorio per sentire le ragazze, su accordo di accusa e difesa, ha acquisito i verbali delle loro deposizioni rese nelle scorse settimane davanti al pm Alessia Menegazzo e al procuratore aggiunto Letizia Mannella. Verbali che potrebbero entrare a pieno titolo come prove nel giudizio nei confronti di Di Fazio, in caso di riunione anche di questa tranche dell’inchiesta.

L’uomo, in carcere da circa sette mesi, la scorsa settimana davanti al gup Anna Magelli ha ammesso gli abusi nei confronti della 21enne. E lo stesso ha fatto in precedenza in un interrogatorio reso ai pm, ai quali, ha 'confessato' anche gli altri quattro casi di violenze commesse con lo stesso metodo.

Un altro filone riguarda, invece, il tentato omicidio dell’ex moglie. Fra il 2009 e il 2014 la donna presentò 13 denunce, per una serie di episodi. Nella dolorosa audizione, la donna ha confermato di essere stata sottoposta a maltrattamenti, di essere stata narcotizzata, di avere subito stalking e minacce, secondo il 'modus operandi' già riferito dalle altre vittime. Ha ripercorso anche l’episodio del 4 maggio 2014, riqualificato dai pm come tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, dal vincolo coniugale e dall’uso di 'sostanze'. Quel giorno il manager milanese avrebbe attirato in trappola l’ex moglie nell’appartamento in via Salvemini dove avevano abitato fino alla separazione. L’avrebbe aggredita, ma la donna riuscì a salvarsi. In seguito la sorella dell’imprenditore avrebbe stilato il certificato medico per avallare la tesi, fasulla, di un’aggressione subita da Di Fazio, ribaltando la realtà.

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