Multa pagata con lo sconto del 30%, ma 4 anni dopo arriva l’ingiunzione

Fabio Deblasi ha 28 anni e vive a Zanica, in provincia di Bergamo

FURIOSO Fabio Deblasio, 28 anni, con il conto salato della multa

FURIOSO Fabio Deblasio, 28 anni, con il conto salato della multa

Milano, 11 gennaio 2018 - Ha preso una multa il 12 dicembre 2013 per aver percorso in auto via Mazzini, in pieno centro, passando sulla corsia riservata ai mezzi pubblici. Sanzione pagata «col 30 per cento di sconto avendo provveduto a versare i soldi entro 5 giorni dalla notifica». Solo ora, a distanza di 4 anni, il malcapitato si è reso conto di aver commesso un errore di calcolo perché ha ricevuto un’ingiunzione di pagamento. «Il guaio è che dovrei pagare una cifra spropositata: 201 euro per appena 4,20 euro non versati allora. E quasi 78 euro sono solo di interessi, non mi pare giusto. In questi 4 anni non ho ricevuto nessun avviso bonario». Lo spiega al Giorno il protagonista della vicenda, Fabio Deblasio, che ha 28 anni e vive a Zanica, in provincia di Bergamo. La speranza? «Riuscire a rimediare all’errore senza dover sborsare una cifra spropositata perché ho fatto tutto in buona fede, come ho dimostrato pagando subito».

A quando risale la multa?

«Ho ricevuto il verbale a fine gennaio del 2014 per un’infrazione che avevo commesso con l’auto aziendale poco più di un mese prima. Senza rendermene conto ero passato sulla corsia riservata ai mezzi pubblici. Errore mio. Da subito ho voluto pagare la multa. Sul verbale veniva riportata la possibilità di pagare 80 euro, la sanzione in misura ridotta, con sconto del 30 per cento versando l’importo entro 5 giorni. A cui aggiungere 14 euro di spese di notifica».

Quindi quanto ha pagato?

«Io ho tolto il 30 per cento dall’importo totale di 94 euro e ho versato 65,80 euro. Sul verbale c’è infatti scritto che “il destinatario può calcolare la riduzione del 30 per cento sull’importo del pagamento in misura ridotta”. Non c’erano altre indicazioni, anzi in allegato c’era il bollettino del Conto corrente postale da compilare a mano, senza cifre prestampate. In più, si specificava che avrei dovuto pagare entro 5 giorni dalla data della notifica, cosa che ho fatto».

E dove ha sbagliato?

«Me lo sono chiesto anche io. Solo quando nei giorni scorsi mi è arrivata l’ingiunzione dall’Unità riscossione coattiva verbali del Comune ho dedotto che allora avrei dovuto pagare 70 euro anziché 65,80. In sostanza, il 30 per cento era da scalare sull’importo della sanzione (80 euro) aggiungendo a parte i 14 euro di spese di notifica. Ma sul verbale non era chiaro per nulla. Quello che mi stupisce, soprattutto, è che l’errore sia saltato fuori a distanza di 4 anni, che io l’abbia saputo attraverso un’ingiunzione di pagamento e che ora mi venga chiesta una cifra spropositata».

A quanto ammonta?

«Mi si chiede di versare 201 euro, 109,70 più 76,79 di maggiorazione e 15 di spese di notifica. Stavolta il bollettino allegato ha la cifra prestampata. Vorrei vederci chiaro: mi sembra una follia dover sborsare 201 euro per appena 4,20 euro non pagati in buona fede. Intendo pagare per il mio errore ma in modo congruo e non spropositato».

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