Non solo moschee, ecco la mappa delle chiese abusive a Milano / L'INCHIESTA

Trentadue centri di preghiera non rispettano le norme urbanistiche: 14 indirizzi islamici “fuorilegge’’

Una moschea

Una moschea

Milano, 13 gennaio 2019 - Per anni l’attenzione mediatica, e non solo, si è concentrata sulla moschea abusiva di viale Jenner. Sì, stiamo parlando dell’Istituto culturale islamico che negli anni Duemila, sopratutto dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, è stato il luogo-simbolo dei musulmani milanesi costretti a pregare su un marciapiede e, in alcuni casi, vicini all’Islam più radicale. Negli ultimi anni, invece, le moschee abusive si sono moltiplicate e l’Istituto islamico di viale Jenner è diventato uno dei tanti casi che riguardano musulmani che pregano in luoghi di culto non riconosciuti ufficialmente. Da una recente mappatura da parte del Comune risultano 14 luoghi di culto islamico non in regola con le norme edilizie e urbanistiche. Dalla citata mappatura, però, salta all’occhio un altro particolare: i luoghi di culto abusivi a Milano sono 32. Sì, ce ne sono altri 18 «fuorilegge» e stavolta i musulmani non c’entrano niente. Alle 14 moschee irregolari bisogna aggiungere otto chiese cristiano-cattoliche, sei chiese cristiano evangeliche, un luogo di culto ebraico e altri luoghi legati ad altre confessioni religiose.

Vediamo nel dettaglio, partendo dalle chiese cattoliche. Risultano abusive l’Iglesias de Dios Ministerial de Jesu Cristo International di via Guido da Velate 3, la Messiah Ministries International di via Iglesias 3, l’associazione Exploits of Faith Ministries di via Jares 17, l’Erbe srl di via Carnevali 30, la «Chiesa cristiana» di via Cesarotti 8, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni di via Ascanio Sforza 85, la chiesa cristiana cinese Revival di via Ugoni 20 e la Chiesa cristiana filippina di via Stadera 18.

Passiamo alle moschee irregolari. Nell’elenco delle 14 c’è sempre l’Istituto islamico di viale Jenner. Ma i musulmani legati all’Istituto, ormai da anni, il venerdì non pregano più sul marciapiede della strada, ma in una tensostruttura di fianco all’ex Palasharp, a Lampugnano. Il garage di viale Jenner, in ogni caso, non potrebbe essere utilizzato come sede di un istituto religioso. Le altre 13 moschee irregolari? L’associazione culturale Dar El Hadit di via Gonin 36, l’associazione culturale Ski Lanka islamica (Welfare Center Milano) di via Faà Bruno14-via Cosenza 2, il Bangladesh Islamic Center di via Sibari 11, l’associazione cultura Al-Nur di via Carissimi 19, il Milan Muslim Center (prima noto come Bangladesh Cultural & Welfare Association di via Cavalcanti 8, la Bangladesh Cultural & Welfare Association di via Ferrante Aporti 16, l’associazione Al Waqf al Islami Italia di viale Padova 366, la Casa della cultura islamica di viale Padova 144, l’associazione culturale Shah Jalal di via Zambelli 15, l’associazione culturale islamica Dal Al Corano di via Stadera 18 e le moschea di via Miglioretti 5 e via Carnevali 26.

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