Francesco, morto a 12 anni all'ospedale di Vizzolo. "Ora giustizia per il nostro bambino"

Vicente e Cotrina: nessun medico sapeva cosa fare, abbiamo visto morire Francesco senza poterlo aiutare

Francesco, morto all’ospedale di Vizzolo il 30 dicembre 2019

Francesco, morto all’ospedale di Vizzolo il 30 dicembre 2019

Vizzolo Predabissi (Milano) - "Nostro figlio è morto sotto i nostri occhi senza che nessuno dei medici sapesse cosa fare: chiediamo giustizia per Francesco, tragedie del genere in ospedale non devono più capitare". Il dolore di una famiglia che ha perso tutto il 30 dicembre 2019. La morte del figlio 12enne Francesco all’ospedale di Vizzolo Predabissi per un volvolo ileale (una strozzatura dell’intestino) non diagnosticato in tempo, è stata uno choc per la famiglia Palomino, mamma Cotrina e papà Vicente. Dopo quasi due anni una ferita che non si può chiudersi. 

"Ho visto mio figlio che moriva e io non sapevo cosa fare per aiutarlo", dice Cotrina in lacrime. Francesco Rogelio Palomino Conga, nato nel 2007, secondo quanto ricostruito dalla Procura di Lodi, se l’è portato via un volvolo ileale, una strozzatura che gli ha mandato in necrosi tre metri di intestino. Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Lodi. Dopo 20 mesi la chiusura delle indagini, con l’iscrizione nel registro degli indagati di un medico chirurgo dell’ospedale di Vizzolo fino al rinvio a giudizio ottenuto dall’accusa martedì.

Il processo per il medico accusato di omicidio colposo è fissato a marzo 2022. Cotrina, assistente familiare, e Vicente, artigiano, sperano serva a fare luce sulle responsabilità della morte del figlio. "Vogliamo sapere il perché del suo decesso – dice Vicente Palomino –. Di quei giorni in ospedale ricordo tutto alla perfezione. Ci siamo affidati ai medici, forse abbiamo sbagliato. I dottori non capivano perché Francesco continuasse a peggiorare ora dopo ora".

Francesco entra al pronto soccorso alle 5.41 del 28 dicembre 2019 accusando dolori allo stomaco. Al triage gli viene assegnato un codice giallo. Si era pensato a una colica addominale. Ma il bambino continuava a peggiorare. Così scatta l’operazione in piena notte. Dopo due ore sotto i ferri il ragazzino finisce in terapia intensiva. Tre infarti consecutivi, poi la morte. "Perché nessuno gli ha fatto una Tac prima? Poco prima di svenire, ho visto mio figlio vomitare scuro. Stava sempre peggio, ma nessuno ha capito cosa avesse". Ad assistere i genitori è l’avvocato Giuseppe Badolato di Milano, che ha avviato una causa civile contro l’Asst di Melegnano. "Francesco è un angelo ed è sempre con noi. L’abbiamo cremato e la sua urna è in casa. E proprio per lui dobbiamo andare avanti in questa vicenda. Vogliamo sapere cosa non ha funzionato. Casi del genere non devono più accadere".  

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