Ogni mese un morto nei cantieri. "Sanzioni pesanti per i committenti"

Sopralluogo del segretario Feneal Uil in via Prina dove è morto il 60enne Graziano Chiari: è una guerra, anche la polizia locale in campo per i controlli

I rilievi all’angolo fra via Prina e via Manfredini

I rilievi all’angolo fra via Prina e via Manfredini

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I numeri sono quelli di una guerra, che miete le sue vittime nei cantieri. Dal primo gennaio sette morti sul lavoro nel territorio della Città metropolitana di Milano solo nel settore delle costruzioni, su un totale di dieci in Lombardia. Nei primi sei mesi dell’anno complessivamente sono state oltre 49mila le denunce di infortunio sul lavoro in Lombardia, con un aumento del 54% rispetto al 2021. L’ultima croce in via Prina, zona Chinatown, dove il 60enne Graziano Chiari, socio di una delle ditte che stavano ristrutturando il sottotetto di un palazzo, è stato colpito da un cestello dopo il cedimento del braccio di una gru. "Non è normale che si possa piegare il braccio di una autogru", spiega Enrico Vizza, segretario della Feneal Uil Lombardia, uno dei sindacati dei lavoratori dell’edilizia, che ieri ha effettuato un sopralluogo davanti al cantiere posto sotto sequestro.

«Eventi eccezionali stanno diventando la normalità – prosegue – come è successo a Torino e anche in altri casi. Perché è successo? Non è stata fatta la dovuta manutenzione? Il carico era eccessivo?". Domande alle quali dovrà rispondere la Procura di Milano, che ha aperto un’inchiesta sull’incidente.

Il ricordo torna alla Tragedia di Torino. Lo scorso dicembre hanno perso la vita tre operai - Roberto Peretto, 52 anni di Cassano, Marco Pozzetti, 54 di Carugate, e il 23enne piemontese Filippo Falotico - dopo un volo da un’altezza di 40 metri. Anche in quel caso si erano succeduti appelli di Cgil, Cisl e Uil per "fermare le stragi", ma nei cantieri hanno continuato a registrarsi vittime. "Bisogna responsabilizzare di più i committenti – spiega Vizza – enti pubblici, controllate e privati prima di affidare un lavoro devono vigilare se l’azienda rispetta le regole, altrimenti la responsabilità ricade anche su di loro. In questi giorni stiamo definendo il protocollo prefettizio su legalità e sicurezza nei cantieri. Vanno bene i protocoll – prosegue – ma è giunto il momento di passare all’azione. Affidare i controlli anche a squadre di agenti della polizia locale con formazione specifica potrebbe essere un deterrente. Se i sindaci hanno paura di mettere in campo i loro agenti, allora lo dicano chiaramente". La possibilità di formare squadre di vigili per i controlli è al centro di un protocollo firmato da Regione Lombardia e Anci. "Abbiamo stanziato 200mila euro per sostenere finanziariamente i comuni capoluogo – attacca l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato – ma il Comune di Milano non ha ancora sciolto il nodo sulla sua adesione".

 

 

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