Milano, muore a 7 mesi soffocata da un tappo

La piccola gioca nella sua casa e ingerisce parte di un flacone di profumo. Autopsia e indagine per omicidio colposo

Il Buzzi, l'ospedale dei bambini

Il Buzzi, l'ospedale dei bambini

Milano, 20 giugno 2018 - La mamma, disperata, ha cercato in tutti i modi di salvare la sua piccola. Poi ci ha provato un vicino di casa, spaventato dalle urla strazianti della donna. Infine l’inutile corsa in ambulanza: la bambina di 7 mesi è deceduta al Pronto soccorso dell’ospedale Buzzi, soffocata dal tappo di un deodorante ingerito mentre stava giocando col fratellino di 2 anni.

Tragedia l’altroieri mattina a Milano, nell’appartamento abitato da una giovane coppia di cittadini di origine nordafricana e dai loro due figli. Secondo quanto finora accertato, tutto succede attorno alle 7. La neonata afferra la copertura in plastica di un flacone di profumo e la mette in bocca. Passa qualche secondo, poi la madre, presente in casa, ma verosimilmente in un’altra stanza in quel momento, si accorge che qualcosa non va e prova a fare il possibile per far riprendere la piccola. Tentativi vani. La donna dà l’allarme al 118, ma purtroppo non c’è niente da fare: i medici del Buzzi non possono far altro che constatare il decesso. Sul caso, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: il pm di turno Maurizio Ascione ha disposto l’esame autoptico per accertare la dinamica dei fatti e le cause della morte. Con ogni probabilità, la mamma della bimba verrà iscritta come atto dovuto nel registro degli indagati, anche se non sembrano concretizzarsi, stando alle prime informazioni, profili di omessa custodia del minore.

Un mese e mezzo fa, una vicenda del tutto simile si era verificata a Vimercate, in provincia di Monza; anche in quell’occasione, l’intervento dei medici non era bastato a salvare la piccola dagli interminabili minuti trascorsi in anossia, cioè in assenza di ossigeno. Si tratta di casi tutt’altro che infrequenti. E l’antidoto più efficace sta come sempre nella prevenzione: le linee guida tracciate dall’Istituto superiore di Sanità consigliano ai genitori di tenere i loro figli alla larga da alimenti di forma tonda (come l’uva, appunto), cilindrica (ad esempio il wurstel) o di piccole dimensioni come ciliegie, mozzarelline e arachidi.

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