Morning Studios, da tempio della musica a monumento al nulla

Il centro di via Quintiliano dove furono registrati album cult è abbandonato dal ’98. L’amarezza di Red Canzian: "Un’occasione persa"

Michelangelo La Bionda, Black, Robert Palmer e Carmelo La Bionda nei Logic Studios

Michelangelo La Bionda, Black, Robert Palmer e Carmelo La Bionda nei Logic Studios

Milano, 13 febbraio 2020 - I protagonisti di questa storia dicono che è stata "una grande occasione persa per la città". E come dar loro torto: la "cittadella della musica" di via Quintiliano 40 è da più di 20 anni un rifugio per disperati dopo aver fatto la storia nel settore. Nel 1998 gli studi presenti – dove avevano registrato i loro dischi, fra gli altri, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Pooh, Ivano Fossati, Vasco Rossi, Depeche Mode, Robert Palmer – furono sfrattati dal proprietario, un istituto bancario: "Era un posto incredibile e ci hanno mandato via per creare un monumento al nulla. Una follia assoluta. Ogni volta che passo di lì ho una fitta al cuore" afferma il cantante, compositore e produttore Red Canzian.

L’allora bassista dei Pooh con l’ingegnere del suono Renato Cantele creò qui, nel 1986, i Morning Studios. Due anni prima i fratelli La Bionda avevano affittato gli spazi battezzando i loro Logic Studios, dove vennero a registrare gli album Robert Palmer, i Depeche Mode e Vasco Rossi. Il complesso gigantesco e polivalente - con sale prova, di incisione, di post produzione, uffici, anfiteatri, una mensa - era nato all’inizio dei ‘70 per volere del mitico Ladislao Sugar che traferì qui il quartiere generale della casa discografica Cgd. "I nostri erano studi all’avanguardia e al top. I pavimenti erano galleggianti su una struttura in piombo per evitare le vibrazioni del vicino aeroporto di Linate, le pareti erano rivestite in legno e sughero per creare un’acustica perfetta. Il mixer era il più bello in circolazione: una console marca Neve da 64 canali che pagammo la bellezza di 700 milioni di lire. La storia della musica italiana è passata da noi" racconta Canzian. Furono registrati qui “Uomini soli” dei Pooh, “Musica è” di Eros Ramazzotti, “La mia risposta” di Laura Pausini e innumerevoli altri album. Tra gli aneddoti anche una rivelazione: "Scoprimmo che Marco Masini, allora tastierista, aveva una voce potente, il giorno in cui - per “Si può dare di più” - Gianni Morandi non si presentò in studio e lui cantò la sua parte"

Oggi Canzian ha creato un altro spazio di registrazione in via Salomone ma non è stata possibile una replica: "Uno studio, con quella disposizione spaziale e il suo allestimento, genera un sound che non è riproducibile altrove".  

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