Moratti: rilievi non sostanziali. Pd e M5S: falso

La vicepresidente lombarda esulta per il via libera. I Dem: temi non banali. I pentastellati lasciano l’Aula

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"Segnalazioni migliorative, suggerimenti lessicali e precisazioni formali": così Letizia Moratti riassume la natura dei rilievi mossi dal Governo alla legge sulla sanità lombarda. Parole proferite ieri in Consiglio regionale, nel corso dell’audizione chiesta dalle opposizioni. "La riforma è stata approvata ed entrerà in vigore nella sua pienezza normativa – ha affermato la vicepresidente della Regione –. L’istruttoria del Governo è stata minuziosa. Per questo il via libera ottenuto acquista ancora più valore ed è per noi motivo di gratificazione tecnica, politica e istituzionale. La nostra più grande soddisfazione è che l’impianto è stato totalmente condiviso, alcune osservazioni formulate riguardo imperfezioni formali o burocratiche non incidono sulla normale entrata in vigore della legge, che – conclude la Moratti – non dovrà tornare in Aula". Un passaggio da precisare quest’ultimo: se è vero che la legge 22 non tornerà in Consiglio, è altrettanto vero che dovrà essere emendata in alcuni punti e questo accadrà proprio in Consiglio regionale in occasione della legge di revisione normativa ordinamentale, come si è impegnato a fare il governatore Attilio Fontana. Da qui il commento di Fabio Pizzul, capogruppo lombardo del Pd: "Il primo punto fermo è che il Consiglio regionale dovrà modificare la riforma per accogliere i rilievi del Governo. E non saranno modifiche banali perché riguardano, tra l’altro, la medicina territoriale, con le case di comunità, la programmazione dei servizi e quindi anche l’apporto del privato e il meccanismo delle nomine dei direttori generali. Quello che Fontana e Moratti stanno cercando di nascondere è che nella trattativa a Roma hanno accettato qualsiasi modifica pur di farsi accogliere una legge che tocca il nervo scoperto della Giunta di centrodestra". Il Movimento 5 Stelle, in segno di protesta, ha lasciato l’aula prima che la Moratti iniziasse a parlare: "Lo spettacolo dell’assessore che si prende il palcoscenico per raccontare la favoletta del quanto siamo bravi, quanto siamo belli in Lombardia è un qualcosa al quale rifiutiamo di assistere" ha spiegato il capogruppo Nicola Di Marco.Gi.An.

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