Monumento alle vittime del Covid

Taglio del nastro con il sindaco Fusè e le famiglie che hanno perso i loro cari: "Li ho voluti accanto a me"

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di Monica Autunno

Il taglio del nastro a più mani e in gruppo: il sindaco Antonio Fusè, e accanto a lui Nicoletta Alloni, Dalmazio Milanesi, Elisa e Alessandro Lanzi. Testimoni primi del dolore di questi anni, tutti persero congiunti nella prima ondata di Covid, "li ho voluti accanto a me oggi a testimoniare la sofferenza di tanti miei concittadini, e li ringrazio di aver accettato il mio invito". Inaugurazione ufficiale, sotto il sole e in un bagno di folla, per il monumento in memoria delle vittime del Covid a Melzo.

Il monumento, un cippo commemorativo con una targa e l’immagine dolente dell’Italia "accudita" dal personale sanitario, eroe di questi anni, è stato sistemato all’interno del parco Cristina Belgioioso, in piazza Europa. Parco molto vissuto, zona di grande passaggio. Una cerimonia partecipata, alla presenza di tante autorità, sindaco e giunta in testa, di rappresentanze delle forze dell’ordine, dei cittadini e di tante associazioni, fra cui Croce Bianca, Filarmonica, Alpini, che hanno intonato il coro finale dopo l’inaugurazione. A benedire il cippo marmoreo appena "svelato" don Mauro Magugliani. Fra la folla bandiere gialle-azzurre e cartelli d’invocazione alla pace, esibiti da una folta rappresentanza dei melzesi originari dell’Ucraina. Prima del taglio del nastro, le parole di un emozionatissimo sindaco. "Anche nella nostra Melzo, nella sofferenza, ci hanno lasciato oltre 150 persone. In quel terribile 2020 ogni giorno cercavo di portare la mia vicinanza, il mio affetto, il mio sostegno ai tanti cittadini che stavano vivendo in prima persona questa situazione così surreale: i loro cari, parenti e amici, all’improvviso venivano prelevati, ricoverati, isolati. E troppo spesso non hanno fatto ritorno. Se ne sono andati soli, senza nemmeno il sollievo dell’ultimo saluto". L’oggi: "Siccome non vogliamo, e non possiamo dimenticare, ho voluto questo cippo commemorativo. Non è un grande monumento, ma una scultura semplice, e dal valore intrinseco grande: esprime la bellezza delle persone che sono state più sfortunate di noi, e ci hanno lasciato".

Uno sguardo alle bandiere ucraine, e un pensiero alla pace: "Auspichiamo che al più presto si giunga alla soluzione che tutti vogliamo. La pace. Gridiamolo tutti, ad alta voce". Dal cordoglio e dal ricordo delle vittime della pandemia alla solidarietà, subito, con il popolo ucraino. "Ancora una volta offriremo aiuti e accoglienza, con concretezza. Perché siamo gente generosa e una comunità inclusiva: è la bellezza della nostra Melzo".

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